Piloti in allarme: l'intelligenza artificiale minaccia i posti di lavoro in cabina
Airbus ha sviluppato una tecnologia per consentire agli aerei di operare autonomamente

Cresce il fermento nel mondo del trasporto aereo. I piloti nutrono preoccupazioni riguardo ai piani delle compagnie che prevedono la sostituzione dei co-piloti con l'intelligenza artificiale. Potrebbe apparire uno scenario di fantascienza ma è già realtà.
La tecnologia sviluppata da Airbus
Airbus ha sviluppato una tecnologia chiamata "DragonFly", progettata per consentire agli aerei di operare autonomamente, inclusi atterraggi automatici e deviazioni d'emergenza, senza l'intervento diretto dei piloti. DragonFly è stata testata su un Airbus A350-1000 e include funzionalità come taxi assistito, gestione di emergenze in caso di incapacità dell'equipaggio e comunicazione automatica con il controllo del traffico aereo tramite una voce sintetica.
Le preoccupazioni del piloti
Perché i piloti sono preoccupati. Le ragioni sono diverse. Innanzitutto, temono che l'adozione dell'IA possa portare alla riduzione del personale di volo, mettendo dunque a rischio i posti di lavoro. Inoltre, l'idea di affidare compiti critici a sistemi automatizzati solleva interrogativi sulla sicurezza, poiché l’intelligenza artificiale potrebbe non essere in grado di gestire situazioni impreviste o di prendere decisioni etiche in scenari di emergenza.
L'uomo rischia di perdere le sue abilità
Infine c’è anche la preoccupazione che una dipendenza eccessiva dall'IA possa portare a una diminuzione delle competenze manuali e decisionali dei piloti, rendendoli meno preparati ad affrontare situazioni che richiedono un intervento umano diretto.