La sostenibilità è un valore economico per le aziende che investono in efficientamento energetico
Nikolaus Widmann, imprenditore altoatesino: “non esiste chilowattora più rinnovabile di quello risparmiato”.

Da costo a valore. Anzi, meglio ancora: da costo a ricavo. Ecco il messaggio forte e chiaro che la comunicazione istituzionale, a livello mondiale, dovrebbe diffondere per sostenere in concreto la transizione ecologica di cui tanto si parla. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, lo scorso 5 giugno, è stato ufficialmente proclamato il Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino dell’Ecosistema, un invito ad agire velocemente per prevenire, fermare, invertire il degrado ambientale e gli effetti deleteri sugli esseri viventi. Sensibilizzare, formare, documentare i danni e le conseguenze dello sfruttamento intensivo, irresponsabile, delle risorse del Pianeta e l’impatto delle emissioni di CO2 è importante ma non sufficiente. È necessario proporre energia alternativa, sostenibile che sostituisca definitivamente quella sinora sponsorizzata da Politica ed Economia come “la sola possibile” per mantenere aperte certe tipologie di aziende e preservare i posti di lavoro.
Le imprese italiane, gli imprenditori italiani, in che direzione si muovono e come agiscono? Tiscali News lo ha chiesto a Nikolaus Widmann, giovane imprenditore e manager, CEO di inewa, ESCo (Energy Service Company) certificata e società di consulenza specializzata nel settore della sostenibilità.
Nikolaus, in Italia siamo ancora al “molto greenwashing per nulla” oppure le aziende, gli imprenditori autoctoni agiscono concretamente? Passare a modelli energetici sostenibili comporta investimenti onerosi e perdita di posti di lavoro per alcuni settori industriali?
“Le aziende che scelgono il greenwashing cercano una soluzione semplice ad un problema complesso ma c’è sempre il rischio di essere scoperte e subire il cosiddetto effetto boomerang. Per fortuna sono sempre più le realtà che decidono di inserire in modo serio la sostenibilità nel proprio modello di business. Che sia per convinzione o per seguire un trend di mercato, poco importa. L’importante è che il sistema vada nella direzione giusta, perché ce lo chiedono il pianeta e sempre più persone sensibili a questa tematica, millennials e Generazione Z in testa. L’uso di energia prodotta da fonti fossili e l’utilizzo inefficiente delle risorse rappresenta ancora oggi una delle principali cause del cambiamento climatico. Passare progressivamente alle rinnovabili e realizzare sistemi energetici efficienti è una sfida e una strada obbligata, ma anche un’importante opportunità per rendere sostenibili e più competitivi i processi produttivi ed aziendali e aumentarne il fatturato. Le imprese green hanno retto bene alla crisi, in questi settori sono aumentati gli occupati e recenti studi dimostrano che impegnarsi per raggiungere gli obiettivi di Parigi porterà ad un aumento dell’occupazione e del PIL in Europa. Per questo non vedo un rischio di perdita di posti di lavoro, piuttosto il contrario. Certo, per farlo sono necessari interventi importanti e molte aziende, soprattutto in questo periodo di crisi, sono soggette a restrizioni sui nuovi investimenti che ne limitano i margini di operatività. In questi casi la soluzione è affidarsi ad una ESCo come inewa, che facendosi carico dell’investimento iniziale, consente di avviare interventi in grado di ripagarsi nel tempo”.
Oltre alla sensibilità individuale e collettiva, cosa è cambiato e sta cambiando a livello di domanda/offerta del Mercato globale? Perché, ora, investire nella transizione energetica può essere conveniente, generare profitto?
“Inserire la sostenibilità nel proprio modello di business non è solo una questione di conformità o un rischio da gestire, ma soprattutto un driver di crescita e resilienza che consente di creare valore per l’azienda stessa e per la società.
Sono sempre più le persone – e i consumatori – che preferiscono prodotti sostenibili e sempre di più si svilupperà la consapevolezza e la capacità di riconoscere ciò che è davvero green rispetto a ciò che non lo è. Millennials e chi come me appartiene alla Generazione Z danno grande valore alla sostenibilità e il naturale cambio generazionale darà ulteriore impulso a questo processo. Oltre a ciò, a livello europeo si andrà sempre più verso una tassazione della CO2 emessa in atmosfera. Proprio in questi giorni in Germania si discute se portare le imposte sulla CO2 a 60 Euro per tonnellata entro il 2025. Ciò rappresenterà un costo di cui tenere conto e anche l’offerta di prodotti e servizi sul mercato dovrà adeguarsi di conseguenza. Non è una questione di se, ma di quando. Per questo chi si attiva oggi avrà un vantaggio competitivo perché chi adotta programmi di sostenibilità ed una strategia climatica, riesce a dare in tempi rapidi un contributo positivo sul valore a breve e lungo termine della propria azienda”.
Inewa nasce a luglio 2020, con sede a Bolzano. A distanza di un anno ha realizzato oltre 70 progetti di efficientamento energetico, ha 24 impianti di proprietà in Italia e un portfolio di oltre 250 clienti attivi per un valore contrattualizzato di oltre 50 milioni di euro. Quali ingredienti hanno contribuito ad un tale successo in Italia?
“Con inewa realizziamo progetti di efficienza energetica e impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e sappiamo bene che ridurre i consumi e le emissioni di CO2 è una sfida complessa, perché ogni sistema energetico è differente. Il nostro segreto è che sviluppiamo soluzioni su misura, trasparenti e sostenibili, partendo sempre dalle esigenze specifiche dei clienti, per aiutarli a raggiungere i propri obiettivi di energia pulita ed efficienza. Di fatto non imponiamo noi le soluzioni come fanno la maggior parte dei nostri competitor, ma le sviluppiamo tenendo conto del contesto in cui ci muoviamo e degli obiettivi da raggiungere.
Oltre a ciò, grazie alla forza del gruppo che abbiamo alle spalle siamo in grado di finanziare gli interventi con formule diversificate che ci consentono di rispondere al meglio alle richieste del mercato, e con i nostri servizi di consulenza aiutiamo i nostri clienti a capitalizzare il massimo dai propri sforzi di sostenibilità”.
Nel nostro Paese, si investe a sufficienza in ricerca e sviluppo di tecnologie innovative che supportino rapidamente il cambiamento?
“È noto che gli investimenti per R&S in Italia sono al di sotto della media europea e ciononostante dimostriamo tutti i giorni di essere un Paese molto creativo, capace di produrre molti brevetti e nuove tecnologie all’avanguardia. Purtroppo, in questo periodo di crisi diverse aziende hanno dovuto porre limiti agli investimenti. A tal proposito, noi di inewa siamo convinti che per stare sul mercato sia necessario promuovere sempre le soluzioni più innovative ed efficienti, per questo investiamo e partecipiamo in progetti di R&S. Su temi quali biometano avanzato, idrogeno verde, geotermia, pompe di calore e power to gas stiamo lavorando attivamente, trasferendo le migliori proposte di innovazione in progetti concreti e a scala reale, finanziati direttamente dal nostro Gruppo e/o sviluppati in cooperazione con clienti e partner”.
Quali le consulenze più richieste e per quali settori/servizi? Vi è analogia oppure differenza con le richieste delle aziende estere?
“Secondo la nostra esperienza sono sempre più le aziende e industrie italiane che decidono volontariamente di comunicare all’esterno informazioni di carattere non finanziario. Particolarmente importante in questa fase è lo strumento del report di sostenibilità e lo sviluppo di climate strategies, ovvero una strategia dettagliata per ridurre nel tempo l’impatto in termini di emissioni e consumo delle risorse. È evidente poi la spinta a considerare l’intero ciclo di vita nella valutazione di sostenibilità di prodotti, attività e processi sia in termini di Life Cycle Assessment che in termini di impronta di CO2”.
Politica, Economia, Comunicazione: Nikolaus, quale il giusto equilibrio fra questi ingredienti, importanti per il successo concreto delle numerose iniziative in atto a livello mondiale? Le realtà come la vostra possono svolgere un ruolo di mediazione?
“È evidente che la Politica deve creare e mantenere nel tempo le condizioni per sostenere la transizione energetica, perché si tratta di un processo complesso, che richiede anni, anzi decenni per essere realizzato. In questo senso è necessario mantenere nel tempo il sistema di incentivi perché le aziende e l’Economia in generale hanno bisogno di prospettiva. Anche la comunicazione ha un ruolo fondamentale, perché serve a sensibilizzare e fare capire all’esterno gli sforzi che le aziende compiono per essere più sostenibili. A mio parere, realtà come inewa svolgono un importante ruolo di mediazione in tal senso, in quanto garantiscono il mix di competenze tecniche e risorse finanziarie necessario per sostenere tutte le fasi del processo di innovazione”.
