La lotta delle librerie indipendenti per sopravvivere passa anche dall'uso delle nuove tecnologie
Un esempio è Caatalog, il sistema di digitalizzazione dei cataloghi basato sulla tecnologia cloud
Le librerie sono luoghi magici e i librai - chi lo ignora? - sono esseri fantastici capaci di iniziarci ai misteri racchiusi nei libri. Purtroppo, come in tutte le fiabe, i mitici eroi vessilliferi di una cultura multisettoriale (dal fumetto all’enogastronomia, dalla fisica quantistica al thriller) e multietnica rischiano di soccombere schiacciati dal peso delle leggi di mercato.
Il settore librario è in difficoltà da decenni. Molte librerie, non solo piccole, chiudono e report di recente pubblicazione, vedi l'Osservatorio delle librerie, certificano la tendenza negativa. La pandemia è solo la punta di un iceberg che affonda le radici in una molteplicità di fattori (economici, sociali, culturali, tecnologici) che hanno modificato le modalità di fruizione dei contenuti. Per sopravvivere, i librai si stanno aprendo alla digitalizzazione del proprio patrimonio culturale seppure con scetticismo e riserve.
Tiscali News ha intervistato Matteo Cuturello, ventisettenne milanese fondatore di Caatalog, la startup innovativa nata proprio con l’obiettivo di dissipare lo scetticismo dei librai nell’utilizzo della tecnologia e aiutarli a rimettersi in gioco.
Matteo, come è nata l’idea di fondare Caatalog?
“Caatalog è nato con il tempo. Nel 2015, all’università, realizzai insieme ad alcuni compagni una campagna pubblicitaria che sensibilizzasse sull’importanza della lettura, insieme a un social per lettori, Readbook.
Dopo aver raccolto qualche migliaio di utenti ho avuto l’intuizione di mettere Readbook a disposizione dei librai indipendenti che avessero voluto collegarsi con i nostri lettori attraverso una piattaforma gestionale in cloud. All’epoca Caatalog era la prima piattaforma gestionale per librerie indipendenti 100% nel cloud”.
Esistono piattaforme tecnologiche, anche “datate”, che fanno da collettore di cataloghi online e mediano la compravendita di libri di ogni settore ed epoca (dalle edizioni aldine alle graphic novel di ultima generazione). Penso a MareMagnum che raccoglie oltre 10 milioni di titoli, e alla recente Bookdealer partner del prossimo Book Pride. Quali le differenze tra Caatalog e le altre piattaforme, e quali i punti di forza?
“Ci sono due modi di realizzare una piattaforma come quelle menzionate: dare la possibilità al libraio di caricare il proprio catalogo oppure mettergli a disposizione l’intero database di testi in commercio.
Nel primo caso, il libraio dovrà preparare un file con il catalogo e caricarlo periodicamente sulla piattaforma. Per quanto riguarda il secondo caso, la libreria diventa semplicemente un “metodo alternativo di acquisto”. Penso, ad esempio, alle librerie specializzate che ricevono ordini di libri che non hanno in giacenza e non avranno mai. Perché una libreria specializzata in cinema dovrebbe avere in catalogo il libro sul giardinaggio che è stato appena ordinato online tramite una di quelle piattaforme?
Caatalog risolve entrambi i problemi: prima di tutto è un gestionale nel cloud, quindi risolve alla radice il problema della freschezza del catalogo. Le informazioni dei libri sono aggiornate in tempo reale e tutto è allineato: se l’ultima copia di un libro viene venduta in libreria, la quantità visibile online sarà aggiornata immediatamente senza alcun bisogno di intervento da parte del libraio.
Il nostro catalogo, poi, è la somma di tutte le giacenze delle nostre librerie. In questo modo valorizziamo veramente la specificità di ogni singola libreria indipendente e – tra le altre cose - il libraio non deve perdere tempo a ordinare libri che non venderà mai a lettori che non sono in target con la sua libreria”.
Il software è proprietario. Oltre a te, chi ha contribuito a sviluppare la piattaforma? Come è strutturato il tuo team?
“Lavoriamo a Caatalog in 3: io mi occupo della parte commerciale, di assistenza ai nostri librai e di project managing; i nostri due collaboratori esterni si occupano dello sviluppo vero e proprio della piattaforma, andando a implementare tutte le richieste di nuove funzionalità che ci arrivano dai 30 librai che ogni giorno utilizzano Caatalog”.
I commenti dei librari aderenti sono molto positivi e rimarcano l’utilità dello strumento, la semplicità nella fruizione, i prezzi abbordabili, soprattutto la possibilità di poter parlare con qualcuno in caso di necessità. Matteo, con l’augurio Caatalog ampli il proprio raggio d’azione e raccolga numerose adesioni, continuerete a mantenere il rapporto “umano” con i vostri referenti?
“Sempre! Il rapporto umano è alla base di quello che facciamo. Ci siamo stati, ci siamo e ci saremo sempre per i nostri librai, non importa che sia la vigilia di Natale o Ferragosto (come è capitato)”.