Tempi duri per Elon Musk: brutte figure in pubblico, Tesla a picco e ora la "bastonata" di Bruxelles
L'Europa non ha preso bene la sospensione degli account di diversi giornalisti su Twitter. Per il noto imprenditore si tratta dell'ennesimo passo falso

Elon Musk ricorderà a lungo gli ultimi giorni. Dopo la colossale brutta figura su un palco a San Francisco dove è stato travolto dai fischi e il crollo delle azioni Tesla a Wall Street ora arrivano anche i guai con l'Unione Europea.
"Le notizie sulla sospensione arbitraria di giornalisti su Twitter sono preoccupanti e va contro il rispetto della libertà dei media e dei diritti fondamentali. Elon Musk dovrebbe esserne consapevole. Ci sono linee rosse. E sanzioni, presto" ha annunciato la vicepresidente per i valori e la trasparenza della Commissione Europea, Vera Jourova.
La presa di posizione di Bruxelles non può che essere accolta favorevolmente da tutti quelli che hanno a cuore la liberta di informazione. La decisione presa dal nuovo proprietario di Twitter di censurare diversi giornalisti è infatti ingiustificabile.
Tra i giornalisti sospesi figurano anche firme autorevoli come Ryan Mac del New York Times, Donie O’Sullivan della Cnn, Drew Harwell del Washington Post e Matt Binder di Mashable. Un motivo ufficiale non esiste. L'ipotesi più probabile è che abbiano pagato il fatto di aver twittato sulla sospensione dell’account dello studente che tracciava il jet di Musk, @ElonJet, e la sua disponibilità su Mastodon.
Ma la censura voluta da Elon Musk non solo è sbagliata ma anche incoerente dato che si è presentato nel mondo dei social come paladino della libertà di espressione. "Persino i miei critici peggiori restino su Twitter perché questo è ciò che significa la libertà di parola" aveva affermato il secondo uomo più ricco del mondo. Evidentemente erano solo frasi di circostanza.
Il mondo però sta incominciando a rivoltarsi contro Elon Musk che sta iniziando a pagare i suoi atteggiamenti eccessivi. Ai fischi sul palco del comico Dave Chapelle e alle sanzioni di Bruxelles bisogna anche sommare i guai con il comune di San Francisco che ha contestato all'imprenditore la decisione di piazzare dei letti nella sede di Twitter e le forti difficoltà in Borsa di Tesla.
Il titolo azionario della casa automobilistica dall'inizio dell'anno ha perso oltre il 60% del suo valore. Dall'inizio di dicembre oltre il 20%. Lo stesso Elon Musk sta abbandonando la nave. In soli tre giorni ha venduto ben 3,6 miliardi di dollari di titoli. Gli altri investitori non sono per niente sereni e ora stanno chiedendo a gran voce un nuovo amministratore delegato.
L'acquisto di Twitter è stato un passo più lungo della gamba? Potrebbe essere l'inizio della fine? Difficile fare previsioni ma una cosa si può già dire con certezza: se dovesse accadere in tanti festeggerebbero perché in pochissimo tempo Elon Musk è riuscito nell'impresa di ribaltare la sua immagine pubblica: è passato dall'essere un imprenditore geniale, sensibile all'ambiente e al destino dell'umanità all'essere simbolo di un capitalismo estremo dal volto poco umano.