Zuckerberg migliora la privacy di WhatsApp ma sono modifiche minori
Tre le novità annunciate dal fondatore e CEO di Meta

"Sono in arrivo nuove funzionalità per la privacy su WhatsApp: uscire dalle chat di gruppo senza avvisare tutti i partecipanti, decidere chi può vedere quando si è online e impedire gli screenshot dei messaggi visualizzabili una sola volta. Continueremo a creare nuovi modi per proteggere i vostri messaggi e mantenerli privati e sicuri come nelle conversazioni di persona" ha annunciato il fondatore e CEO di Meta, Mark Zuckerberg.
La notizia ha avuto un grande risalto nella stampa di tutto il mondo ma a ben vedere si tratta di novità di scarso rilievo perché non indicono in modo significativo sul grande problema della privacy, che non riguarda solo la visibilità di quello che facciamo quando siamo online, ma il trattamento che viene fatto dei nostri dati personali.
Prima novità: uscita dai gruppi
Per quanto riguarda la prima delle tre novità risolve un semplice problema di imbarazzo. Attualmente quando qualcuno abbandona un gruppo WhatsApp vengono informati tutti i partecipanti, mentre a breve l'informazione sarà condivisa con i soli amministratori. In questo modo sarà più semplice uscire dai quei gruppi che non ci interessano ma che non abbandoniamo solo perché temiamo che i partecipanti possano offendersi se usciamo.
Seconda novità: presenza online
La seconda novità riguarda invece la possibilità di nascondere a tutti la dicitura online quando si ha l'app aperta. Anche in questo caso dunque un passo in avanti nel non far sapere agli altri i fatti nostri.
Terza novità: screenshot post
La terza novità infine impedirà gli screenshot ai contenuti inviati per una sola visualizzazione. Non proprio una grande novità dato che il problema può essere facilmente aggirato facendo una foto allo schermo con un altro smartphone.
Il vero problema della privacy
La conferma dunque che nonostante il grande clamore mediatico le novità annunciate sono miglioramenti di poco conto. Il grande problema della privacy ovvero la raccolta e il trattamento dei nostri dati personali rimane (almeno per il momento) un tema senza risposte adeguate, non solo sulle piattaforme sociali di Meta ma in tutto il web.