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Meta prepara la rivoluzione di Facebook, WhatsApp e Instagram: addio ai servizi completamente gratuiti

La crisi nella raccolta pubblicitaria e le incertezze sullo sviluppo del Metaverso stanno spingendo Zuckerberg a rivedere la strategia di business

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Meta prepara la rivoluzione di Facebook, WhatsApp e Instagram: addio ai servizi completamente gratuiti
Mark Zuckerberg (foto Ansa)

Fino ad ora il mondo dei social è stato gratuito per gli utenti. Il motivo? Semplice: il prodotto in realtà siamo noi e per la precisione i nostri preziosi dati personali da vendere alle aziende. Il futuro sarà però molto diverso. La stampa americana ha rivelato che Meta sta per avviare un'importante rivoluzione: l'introduzione di servizi a pagamento su tutte le principali piattaforme della sua galassia. 

Per anni i social sono stati macchine da soldi. I simboli per antonomasia del settore sono stati Mark Zuckerberg e la sua Facebook. Il giovane imprenditore americano in poco tempo ha creato un colosso anche attraverso le acquisizioni di Instagram nel 2012 per 1 miliardo di dollari e di WhatsApp nel 2014 per ben 19 mliardi di dollari. Un'ascesa senza freni che gli ha consentito di diventare uno degli uomini più famosi e ricchi del mondo. 

Ma il “giocattolo” potrebbe essersi rotto o quantomeno non è più quello di prima. E questo ha portato Zuckerberg alla clamorosa decisione di cambiare nome al suo impero: Meta. Termine scelto non a caso ma con lo scopo preciso di indicare la scommessa su cui l’imprenditore si gioca tutto (o quasi): la creazione del Metaverso. Mondo virtuale che dovrebbe soddisfare la fame di ricavi e profitti del suo gruppo.

Il Metaverso però al momento è ancora lontano e per rispondere alle esigenze del presente Zuckerberg ha deciso di seguire una strada meno futuristica che al contrario ricorda tanto la old economy: l’introduzione massiccia di servizi a pagamento su tutte le sue principali piattaforme della galassia ovvero Facebook, Instagram e WhatsApp.

Secondo quanto rivelato dal giornale americano The Verge, Meta ha creato un'organizzazione di prodotto per identificare e creare "possibili funzionalità a pagamento". Il cambio di rotta è stato comunicato ai dipendenti attraverso l’invio di un memo interno. La nuova divisione si chiama New Monetization Experiences e al vertice è stato posto Pratiti Raychoudhury, in precedenza capo della ricerca. 

Le entrate di Meta provengono quasi interamente dalla vendita di spazi pubblicitari nelle sue app. Lo scorso luglio la società ha annunciato al mercato il primo calo dei ricavi della sua storia. Dietro la frenata la crescente concorrenza delle altre piattaforme (su tutte TikTok) e le nuove impostazioni sulla privacy introdotte da Apple sul sistema operativo iOS che prevedono delle restrizioni sull’utilizzo dei dati personali degli utenti e penalizzano le inserzioni online mirate (targetizzate) vero e proprio punto di forza di Facebook. 

Zuckerberg è arrivato addirittura a comprare pagine di pubblicità sui principali quotidiani americani (New York Times, Washington Post e Wall Street Journal) per criticare apertamente Apple. La mossa ovviamente non ha prodotto particolari risultati e dunque ha costretto l’azienda al cambio di strategia.

Secondo quanto spiegato da The Verge l’obiettivo di Meta è quello di far diventare le funzionalità a pagamento una voce importante dei ricavi in un arco temporale di 5 anni.

Al momento non si conosco i dettagli operativi della strategia. Sempre secondo The Verge l’idea di fondo di Meta è che esistano delle opportunità per costruire nuovi tipi di prodotti ed esperienze che le persone sarebbero disposte a pagare.  

Perciò a meno di clamorose sorprese il pagamento non dovrebbe riguardare le funzionalità esistenti ma ulteriori servizi che saranno sviluppati dalla nuova divisione appena creata.

Il condizionale è ovviamente d’obbligo e legato soprattutto all’andamento dei conti economici e di conseguenza all’andamento del titolo azionario a Wall Street.

Nel corso del 2022 Meta è stata fortemente punita dagli investitori con un calo nettamente maggiore rispetto a quello degli altri big tecnologici americani con l’eccezione di Netflix. Calo che ha portato la capitalizzazione di mercato a 443 miliardi di dollari. Il trilione di dollari (mille miliardi) raggiunto a giugno del 2021 almeno per il momento è solo un ricordo per Mark Zuckerberg. 

Andamento in Borsa di Meta. Come si può vedere nel grafico il titolo ha subito una severa correzione. Nel corso del 2022 il calo è stato superiore al 51%, rispetto al massimo storico la flessione supera il 56%
Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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