Elon Musk sotto inchiesta: perché l'Unione Europea ha avviato un'indagine formale su X
I rapporti tra Elon Musk e l'Unione Europea hanno raggiunto un nuovo punto critico con l'avvio di un'indagine formale su X, l'ex Twitter. Gli alti funzionari della Commissione europea esprimono preoccupazioni sulle nuove funzionalità introdotte da Musk e sulla gestione dei contenuti, in particolare riguardo ai contenuti violenti legati all'attacco di Hamas a Israele.
La Commissione europea sta esaminando attentamente gli aggiornamenti introdotti da Musk su X, inclusa la distribuzione delle spunte blu, precedentemente riservate agli utenti verificati, indagando sull'eventualità che questa funzione possa contribuire ad ingannare gli utenti sull'affidabilità di coloro che adesso pagano per avere questa certificazione. Questa funzione, infatti, è stata associata alla diffusione di truffe e disinformazione, suscitando ulteriori preoccupazioni.
Un'altra questione sotto esame riguarda la capacità del programma di verifica dei fatti, Community Notes, di operare in lingue diverse dall'inglese e di rispondere tempestivamente durante le elezioni. Inoltre, l'Unione ha sollevato preoccupazioni sul modo in cui gli utenti possono segnalare contenuti illegali e sull'orientamento linguistico eccessivamente concentrato sull’inglese nelle operazioni di moderazione.
Con questa indagine, X diventa la prima grande piattaforma a dover affrontare un'indagine formale per violazioni delle norme stabilite dal nuovo Digital Services Act (DSA) dell'Unione Europea. Il DSA conferisce all'Unione Europea il potere di richiedere alle aziende tecnologiche di modificare le loro pratiche operative o imporre multe fino al sei per cento del loro fatturato globale.
Thierry Breton, commissario europeo per i mercati interni, ha dichiarato: "L'apertura odierna di un procedimento formale nei confronti di X dimostra chiaramente che, con il DSA, è finito il tempo in cui le grandi piattaforme online si comportavano come se fossero troppo grandi per doversi preoccupare”. La piattaforma, attraverso il portavoce Joe Benarroch, afferma di essere impegnata nel rispettare il Digital Services Act e sta collaborando pienamente con le autorità di regolamentazione.
L'indagine rappresenta solo l'inizio di un processo che coinvolgerà interviste e la raccolta di ulteriori prove. Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo per gli affari digitali in Europa, ha dichiarato che le prove attuali sono sufficienti per aprire formalmente il procedimento contro X. Non è stata fissata una scadenza per la conclusione dell'indagine dell'UE.