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Joe Biden lo batte su Twitter ed Elon Musk fa cambiare l'algoritmo

La vicenda potrebbe apparire divertente ma non lo è perché mette a nudo il re: gli algoritmi non rispondevano solo alle esigenze commerciali?

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Joe Biden lo batte su Twitter ed Elon Musk fa cambiare l'algoritmo

La notizia è clamorosa: Elon Musk ha chiesto a un team di ben 80 ingegneri informatici di riconfigurare l'algoritmo di Twitter in modo che i suoi post abbiano più visualizzazioni. La richiesta è arrivata dopo la debacle della serata del Super Bowl quando i tweet di Joe Biden hanno ricevuto molta più attenzione dei suoi.

La notizia è stata rivelata dal sito Platformer citando fonti informate. In particolare il miliardario, che ha 128,9 milioni di follower, si sarebbe irritato dopo che un tweet del presidente americano ha generato quasi 29 milioni di reazioni, mentre un suo post simile solo 9,1 milioni.

Secondo le fonti, alle 2.30 del mattino del giorno dopo James Musk, cugino del ceo di Twitter, ha inviato una mail a tutti i dipendenti chiedendo a "chiunque sia in grado di creare dashboard e programmare software, di aiutare a risolvere questo problema" e sottolineando che si trattava di una "questione della massima urgenza".

Gli ingegneri di Twitter avrebbero quindi sviluppato un nuovo algoritmo che assicura che oltre il 90% dei quasi 130 milioni di follower di Musk vede i suoi tweet.

Musk sembrerebbe aver confermato pubblicamente l'operazione alla sua maniera pubblicando sul suo profilo un meme ironico sul fatto di "costringere" i suoi seguaci a guardare i suoi tweet.

In realtà in questa vicenda di ironico c'è ben poco perché mette a nudo il re: gli algoritmi non rispondevano solo alle esigenze commerciali? Evidentemente no e questo solleva una serie di domande importanti per tutti quelli che hanno a cuore la salute della democrazia.

Se un algoritmo può essere modificato in tutta fretta solo perché Musk vuole più visibilità di Joe Biden, chi ci assicura che non possa accadere lo stesso per questioni ben più gravi come per esempio favorire la visibilità di un candidato politico rispetto ad un suo rivale

Le piattaforme social da anni incidono fortemente sull'opinione pubblica perché una parte dei cittadini tende ormai ad informarsi solo su di esse. Il problema è che gli algoritmi sono delle scatole nere (black box), nessuno tranne chi governa le piattaforme conosce i requisiti a cui rispondono e questo non è un bene per la democrazia. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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