[Intervista] “Con la realtà immersiva migliora la vita dei pazienti pediatrici”
La realtà virtuale e la distrazione immersiva migliorano la vita dei pazienti pediatrici grazie a TOMMI, un gioco sviluppato dalla startup Softcare Studios e pronto a sbarcare nelle strutture ospedaliere italiane.
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La realtà immersiva si prepara, entro i prossimi anni, a fare il proprio ingresso su larga scala in quasi tutti i campi, dalla scuola al mondo del lavoro.
Ma ce n’è uno, delicato e strategico, su cui una startup innovativa Made in Italy si sta concentrando in modo particolare.
Softcare Studios, fondata a Roma nel 2017 dall’imprenditore Valentino Megale, è infatti attiva nel settore digital health con l’obiettivo di sviluppare esperienze di gioco immersive al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti durante i percorsi terapeutici, riducendo ansia, dolore e stress.
Tra spazi digitali in cui giocare dedicati ai bambini ed educazione alla terapia per pazienti adulti, la startup italiana mira a fornire un’assistenza concreta all’interno di contesti non facili come i reparti oncologici, ortopedici e odontoiatrici.
Per farlo ha sviluppato TOMMI, una particolare soluzione digitale pensata per aiutare i bambini ad affrontare con più serenità le cure mediche, coinvolgendo al tempo stesso anche i genitori.
Gestione del dolore non farmacologica, realtà virtuale e distrazione immersiva sono le sue parole chiave.
Nata in seguito alla vittoria di un hackathon e di un percorso di accelerazione promossi dall’azienda farmaceutica tedesca Merck, l’esperienza di gioco in realtà virtuale di Softcare Studios si riconferma come un’innovazione disruptive pronta a fare la differenza.

“A fine 2021 - spiega il CEO Valentino Megale - abbiamo completato con successo un primo studio pilota su una corte molto ristretta di pazienti all’Ospedale dei Bambini ‘Vittore Buzzi’ di Milano, all’interno di uno studio organizzato da Fatebenefratelli Sacco (ASST).
TOMMI è stato utilizzato per ridurre la percentuale di sedazione dei pazienti pediatrici, ovvero quando i bambini devono essere sottoposti ad accesso vascolare.
Si tratta di un trattamento invasivo che, nella maggior parte dei casi, richiede un’anestesia totale del bambino.
Se da un lato l’addormentamento consente di procedere anche in preparazione di interventi chirurgici più importanti, dall’altro il bambino dev’essere risvegliato poco a poco dal personale medico e potrebbero sorgere effetti collaterali, che sono la preoccupazione principale per pazienti e parenti”.
Contattata dal Fatebenefratelli Sacco (ASST) di Milano, Softcare Studios è stata selezionata come progetto alternativo alla sedazione farmacologica.
Il primo percorso pilota del videogioco TOMMI, attualmente presente in strutture italiane come il San Gerardo di Monza e il SS. Annunziata di Taranto, ha riguardato 10 bambini in cura dando risultati sorprendenti.
“Dopo una fase di rodaggio iniziale, in cui abbiamo fatto formazione al personale medico al fine di comprendere quale attività fosse la più indicata per ogni procedura specifica, abbiamo constatato come TOMMI abbia funzionato per tutti ad esclusione di un singolo caso.
Senza sedazione, e per un’ora intera, i bambini sono stati trattati con successo senza sedazione.
Non esiste una tipologia unica e standard di paziente negli ospedali, tutt’altro, e quando li si tratta con la realtà virtuale non è possibile avere un singolo contenuto adatto a tutte le necessità.
Per rispondere a un target di età specifico, che va dai 7 ai 13 anni, abbiamo equipaggiato TOMMI come un gioco virtuale composto da diverse attività di gioco al suo interno.
Nello specifico, ci sono 4 varianti che riescono a coprire tutte le condizioni cliniche peggiori.
Si va dal paziente molto stanco che vuole essere rilassato senza interagire troppo con l’ambiente, passando per attività più dinamiche in cui il bambino gioca con il genitore fino a distrazioni sensomotorie in cui il piccolo paziente deve guardare ciò che la realtà aumentata propone e mantenere il ritmo richiesto.
L’obiettivo del gioco e il raggiungimento dei punteggi presuppongono quindi che il bambino rimanga sempre concentrato su ciò che accade.
La distrazione che ne deriva, infatti, è pensata per diminuire la sua percezione del dolore in quanto totalmente immerso nella realtà virtuale”.
Un progetto, TOMMI, pensato per essere utilizzato anche nella routine di prelievo di sangue, molto frequente nel contesto delle terapie oncologiche, come avvenuto nell’ospedale San Gerardo di Monza.
Anche questo caso, secondo i dati emersi dall’esperimento, il dolore nei bambini è stato ridotto del 38%.
“Nato per migliorare la qualità di vita dei pazienti pediatrici – prosegue Megale – TOMMI cambia non soltanto il vissuto del paziente ma anche degli infermieri, chiamati a gestire situazioni molto complesse, e dei genitori.
Una serie di vantaggi che coinvolgono tutti, mantenendo naturalmente il focus principale sul maggior benessere possibile dei bambini”.
L’applicazione di TOMMI ha suscitato anche l’interesse di un’importante azienda Med-Tech che si occupa di accessi vascolari, la quale sponsorizzerà uno studio pilota su 6 ospedali italiani e 200 bambini consentendo a Softcare Studios di lavorare con realtà che operano in modo molto diverso tra loro, al fine di valutare come tecnica e tecnologia possano integrarsi all’interno dei team delle strutture.
E i prossimi passi di TOMMI riguarderanno anche il mondo dei pazienti adulti.
“Avendo sperimentato sul campo come la realtà virtuale e la distrazione immersiva comportino una riduzione tangibile nelle necessità di sedazione, stiamo lavorando per applicare questa metodologia anche ai pazienti adulti.
Oltre all’accesso vascolare, vogliamo ridurre anche gli ansiolitici ed è un obiettivo che stiamo portando avanti con un ulteriore progetto, al momento in fase di test”, conclude Megale.