Negli Stati Uniti sono già partiti i licenziamenti di massa a causa dell’AI. La teoria di Zuckerberg
Meta, Google, Amazon e altre importanti aziende tecnologiche americane hanno iniziato il 2024 annunciando il licenziamento di centinaia di dipendenti in vari settori aziendali.
Un sito americano, Thelayoff.com, dal 2021 raccoglie i dati di tutti i tagli fatti da aziende hi-tech. Da inizio anno, dunque in meno di due mesi, il numero dei licenziamenti ha già toccato quota 40 mila . Gli annunci riguardano colossi tecnologici come Meta, Google e Amazon ma anche le startup. In tutti i casi c’è un comune denominatore: ridurre i costi per puntare sull’intelligenza artificiale.
Il fondatore di Meta, Mark Zuckerberg, intervistato dal podcast Morning Brew Daily, ha avanzato una sua teoria per spiegare quanto sta accadendo: le aziende – ha affermato – stanno riconoscendo i benefici di operare in modo più snello.
Il fenomeno non è destinato a esaurirsi. Secondo gli analisti siamo solo all’inizio. I licenziamenti continueranno e potrebbero anche peggiorare. I tagli colpiscono tutti i ruoli, anche quelli manageriali. Nessuno può sentirsi al riparo.
L’intelligenza artificiale è un'innovazione dirompente così come lo è stato l’avvento di internet a cavallo tra il secolo scorso e il XXI secolo. La rivoluzione digitale partì negli Stati Uniti ma in poco tempo raggiunse anche l’Europa e l’Italia.
Per il momento le aziende italiane non stanno ancora licenziando personale per affidare le loro funzioni alle macchine. Ma è solo una questione di tempo. La teoria di Mark Zuckerberg che “operare in modo snello è più bello” prima o poi arriverà anche da noi.