Un aspetto poco noto dei Bitcoin: servono per avere maggiore libertà finanziaria
La nota criptovaluta risulta essere più diffusa in quei Paesi in cui vi sono controlli o limitazioni alla libera circolazione dei capitali

Molto spesso le persone si chiedono a cosa serva realmente Bitcoin. Infatti questa moneta digitale in realtà non è molto utilizzata come mezzo di pagamento.
A dire il vero attualmente il suo principale utilizzo a livello mondiale è quello di asset per investimenti ad alto rischio, ma esistono alcuni contesti in cui viene anche utilizzato come moneta. Sono quei contesti in cui gli utenti sentono la necessità di una maggiore libertà finanziaria.
Non è un caso che, secondo un recente report, sia più utilizzato ad esempio in quei Paesi in cui i cittadini godono di minori libertà in ambito economico-finanziario.
Uno di questi esempi lampanti è quello del Venezuela. Infatti non solo nel paese sudamericano ci sono pesanti controlli sui capitali, comprese forti limitazioni al libero utilizzo del denaro, ma c'è anche una moneta locale (il Bolivar) in grandissima sofferenza a causa di un'iperinflazione che ha raggiunto l'assurda cifra di 10 milioni di punti percentuali.
Il Paese ha cercato di porre rimedio a questa situazione disperata emettendo una nuova moneta, il Petro, il cui valore teoricamente sarebbe coperto dalle abbondanti riserve petrolifere del paese, ma che pare stia iniziando ad essere soggetto alle stesse logiche inflattive del Bolivar.
Il Venezuela ad oggi risulta essere il secondo paese in assoluto al mondo per scambi di bitcoin sulla principale piattaforma P2P del settore, LocalBitcoins, alla pari degli USA e secondo solo alla Russia.
Ovvero a causa sia dell'eccesso di inflazione della valuta locale, sia delle eccessive restrizioni sulla libera circolazione dei capitali nel Paese, i venezuelani più di qualsiasi altra popolazione al mondo hanno deciso di iniziare ad usare bitcoin. Non dimentichiamoci infatti che il Paese ha poco più di 30 milioni di abitanti, contro gli oltre 300 milioni degli USA ed i quasi 150 milioni della Russia.
Anche nella vicina Colombia bitcoin sta iniziando a diffondersi, proprio perchè il suo utilizzo è totalmente libero e di fatto inarrestabile, mentre altri due Paesi la cui popolazione sembra apprezzare sempre più questa sua caratteristica sono la Cina, e la stessa Russia.
Infatti le transazioni dirette in bitcoin, quelle one-to-one (ovvero senza intermediari), sono praticamente impossibili da fermare, proprio perchè non necessitano di alcun intermediario. Ovvero le persone che possiedono un wallet bitcoin di proprietà, hanno il pieno, totale ed esclusivo controllo dei loro bitcoin, e di fatto nessuno ha realmente il potere di intervenire per impedire loro di farci quello che vogliono.
Il punto è che tutto ciò che un possessore di un wallet di bitcoin di proprietà deve fare per utilizzare i suoi bitcoin è inserire l'indirizzo pubblico del destinatario a cui li vuole inviare ed autorizzare la transazione. Il wallet in questo caso è installato su un dispositivo di proprietà della persona, e per funzionare necessita solamente di una connessione ad Internet: risulta quindi praticamente impossibile per chiunque intervenire fisicamente su quel dispositivo per impedire l'utilizzo libero dei bitcoin.
Con le valute tradizionali invece c'è sempre un intermediario, a meno di non consegnare di persona delle banconote, pertanto i controlli e le limitazioni alle transazioni elettroniche sono piuttosto facili da applicare.
Ecco perchè in quei paesi in cui sono più elevati questi controlli e questi limiti sull'utilizzo delle tradizionali valute fiat, imposti attraverso gli inevitabili intermediari, una parte della popolazione sta scegliendo liberamente di utilizzare bitcoin al posto delle monete locali: in questo modo di colpo si abbatte ogni controllo ed ogni limite.
Certo, le transazioni on-chain effettuate in bitcoin sono tutte pubbliche, seppur anonime, e quindi tracciabili da chiunque, ma rimangono assolutamente inarrestabili. È proprio questo il motivo della diffusione di questa nuova moneta digitale in quei Paesi in cui una tale libertà finanziaria con le monete locali non è possibile.
