Striscia la Notizia e Bitcoin, ovvero come la TV italiana non capisce le criptovalute e fa cattiva informazione
Alcuni servizi recenti di Striscia la Notizia su Bitcoin stanno divulgando informazioni scorrette agli italiani

Qualche tempo fa Striscia la Notizia mandò in onda alcuni servizi di Marco Camisani Calzolari su Bitcoin e la Blockchain.
Camisani Calzolari è un tecnico esperto, quindi quei servizi erano fatti bene e, seppur ovviamente molto semplificati, convogliavano verso gli spettatori una corretta informazione a riguardo.
Tuttavia di recente hanno mandato in onda alcuni servizi di Valerio Staffelli, ovvero una persona per nulla esperta di queste nuove tecnologie, in cui veniva consegnato il Tapiro d'Oro ad alcuni VIP coinvolti a loro insaputa in tentativi di truffa che sfruttavano, oltre al loro nome, anche quello di Bitcoin.
Il problema è che questi nuovi servizi contenevano un errore di fondo, perchè di fatto facevano passare Bitcoin come parte del problema. Ovvero, seppur probabilmente in modo involontario, veicolavano l'informazione scorretta che Bitcoin stesso fosse una truffa.
In altre parole Staffelli rivelava al numeroso pubblico di Striscia la Notizia che i VIP che erano stati coinvolti in quei tentativi di truffa in realtà non c'entravano affatto, perchè il loro nome era stato utilizzato senza consenso, ma si dimenticava di dire che la stessa identica cosa valeva anche per Bitcoin.
Il risultato, purtroppo, è stato che molti spettatori hanno inteso erroneamente che queste truffe riguardassero proprio Bitcoin, mentre invece anche Bitcoin, come i VIP, non c'entrava assolutamente nulla.
Questo tipo di truffe infatti è basato solo su menzogne. Non c'è nulla di vero in quello che dicono, o promettono, perchè l'unico obiettivo è quello di convincere gli ingenui a regalare del denaro ai truffatori.
Questa cattiva informazione sta diffondendo tra i cittadini italiani l'idea scorretta che Bitcoin sia una truffa.
Ovvero ancora una volta i mezzi di informazione di massa del nostro Paese non riescono a comprendere l'innovazione tecnologica, e finiscono per allontanare i cittadini da essa.
Una cosa molto simile accadde già alla fine del secolo scorso, quando stava iniziando a diffondersi l'utilizzo di Internet. Purtroppo moltissimi mezzi di informazione di massa italiani non compresero cosa stesse realmente accadendo, e finirono per convincere gli italiani che fosse meglio stare alla larga da quelle "pericolose" innovazioni tecnologiche.
La storia ha poi dimostrato non solo che avevano completamente torto, ma anche che contribuirono di fatto al consolidamento dell'arretratezza del Paese nel campo dell'innovazione tecnologica, costringendo di fatto molti cittadini ad accumulare un ritardo che in realtà non è ancora stato recuperato nemmeno oggi.
Il fatto che l'Italia risulti essere il paese sviluppato con la più alta percentuale di analfabeti funzionali al mondo è molto probabilmente dovuto anche a questo diffuso atteggiamento di ostilità preventiva nei confronti delle novità, e soprattutto dei cambiamenti in ambito tecnologico, che impedisce a moltissimi italiani di cavalcare l'onda al posto che esserne inevitabilmente sommersi.