Otto modi per fare sexting in modo sicuro (se proprio lo vuoi fare)

Il sexting non sarà mai veramente sicuro, ma possiamo comunque adottare degli accorgimenti per ridurre i rischi

8 consigli per fare sexting in modo più sicuro
8 consigli per fare sexting in modo più sicuro

Se stai leggendo queste righe i casi sono tre: o non hai mai sentito parlare di sexting e ti sei incuriosito, probabilmente per via di quel “sex” di cui è composta questa parola, oppure te stesso fai sexting, per cui vuoi sapere come rendere questa tua pratica il più sicura possibile, oppure hai dei figli, probabilmente in pre-adolescenza o adolescenza, e vuoi sapere se può trattarsi di una pratica che può coinvolgere anche loro e quali sono i pericoli, e anche in questo caso sei stato attirato dal “sex”.
Qualunque sia il motivo per cui hai deciso di aprire questo articolo hai appena sperimentato il motivo per cui il sexting attira così tanto sia chi lo pratica, sia chi non lo pratica.

Che cos’è il sexting.

Il “sexting” è un termine inglese derivante dalla fusione di due parole: sex + texting.
Con il termine “texting” si intende il gesto di inviare messaggi di testo.
Mettendoci il “sex” davanti…beh avete capito…
In effetti si tratta della pratica di inviare messaggi, sia di testo che multimediali, di carattere erotico o sessuale.
Una pratica molto controversa perché coinvolge due elementi spesso generatori di fraintendimenti, pregiudizi, timori, scandali: l’elemento digitale e l’elemento sessuale.

Sull’elemento digitale possiamo andare tranquilli: questa pratica non è affatto nuova, ma nasce sin da quando l’Uomo è stato in grado di comunicare a distanza.
Certo probabilmente prima del mezzo digitale la comunicazione non era così esplicita, ma perché quelli erano altri tempi in cui l’argomento eros e sesso era tabù, tutti lo pensavano ma nessuno lo poteva dire apertamente. Questo comportava giri di parole e giri di retorica che comunque ci hanno regalato meravigliose opere letterarie.
Ad ogni modo stiamo parlando di una pratica già in essere quando esisteva solamente il telefono fisso, che aiutava le coppie a distanza a soddisfare le proprie fantasie di stare insieme in intimità.
Il digitale, come al solito, ha reso il tutto più semplice, immediato, ricco di dettagli e quindi più immersivo.

Sull’elemento sessuale, beh qui le cose si complicano, in quanto entrano in gioco fattori sociali, culturali, religiosi.
Nonostante rivoluzioni sia sociali che tecnologiche abbiano garantito una sempre maggiore apertura da parte delle persone, il tema suscita ancora forti resistenze, tabù, difficoltà a parlarne, almeno nella nostra Società italiana.

Sexting, una pratica ormai abituale.

Eppure il sexting si è da subito affermato come pratica diffusa e abituale, complici le prime chat testuali che permettevano di impersonare anche persone differenti da noi, nell’anonimato, e potendo fantasticare su chi stava dall’altra parte della linea Internet.
Si è anche da subito affermato come pratica di coppia attraverso la quale i due partner, distanti tra loro, possono sentirsi più vicini e in intimità.
In altri casi è diventato un gioco tra partner in cerca di quella scintilla e di quella suspence preludio di momenti più intensi.
Abbiamo poi chi semplicemente attraverso questa pratica si diverte a suscitare ardori nella “vittima” di turno. Pratica discutibile, forse, ma di fatto esiste anche questo aspetto.

Abbiamo quindi a che fare con un fenomeno ben più diffuso di quello che possiamo (o vogliamo?) credere.
Un fenomeno che pochissimi ammetteranno, per via della sua particolare natura intima, e che coinvolge anche gli adolescenti, tanto che ormai possiamo trovare questa pratica già all’età di 12-13 anni, con tutte le perplessità e i rischi che questa esposizione comporta.
Proprio per questo gli esperti sono scesi in campo proponendo un pensiero differente dal solito: se questa pratica è così diffusa, a questo punto tanto vale prenderne consapevolezza, e vedere come farlo nel modo più giusto e, soprattutto, sicuro.

Ridurre la superficie di attacco

Si chiama “superficie di attacco” e indica quanto io sono colpibile.
L’idea qui è molto semplice: più sono grande come bersaglio, più sarà facile per un malintenzionato colpirmi.
Si tratta di un concetto esistito da sempre, e che nell’ambiente evanescente, diffuso e incorporeo del digitale assume delle accezioni particolari: qui l’esposizione non è dovuta alle dimensioni in sé, ma quante “porte” aperte lascio a disposizione di chi mi vuole colpire.
Ad esempio condividere del materiale privato su più piattaforme costituisce una superficie di attaccato maggiore rispetto al condividere lo stesso materiale solamente su una piattaforma, in quanto fornisco a un malintenzionato più opportunità di entrare in contatto con questo materiale.
Se io condivido solo su una piattaforma e questo malintenzionato non è in grado di forzarne l’accesso, allora sono salvo.
Ma nel caso di più piattaforme il malintenzionato che non riesce a forzarne una può sempre riprovarci con un’altra, e così via finché non trova quella più debole e riesce a superarla.

Nel caso del sexting la superficie di attacco è costituita da quanto è possibile che il contenuto hot possa uscire dalla coppia (o comunque dalla cerchia ristretta in cui è previsto), e da quanto il materiale possa essere riconducibile ad una persona ben precisa (ossia te).
Ecco quindi alcuni utili accorgimenti, che però non cancellano l’assioma principale: tutto ciò che entra in Internet può rimanere per sempre e diffondersi all’infinito.

8 consigli per ridurre la superficie di attacco del sexting

Prima di inviare tuo contenuto intimo prenditi del tempo (molto tempo!) per conoscere l’altra persona e solidificare il tuo rapporto con lei, perché il rischio di revenge porn è sempre dietro l’angolo.
Se non ti senti sicuro/a oppure a tuo agio nell’inviare una foto di nudo allora scegli foto più softcore, in cui decidi tu quanto esporre del tuo corpo.
Non inquadrare parti del tuo corpo che possano essere ricondotte a te, come ad esempio il tuo volto oppure dei segni particolari, tatuaggi, piercing particolari, ecc…
Non inquadrare parti del setting che possano essere ricondotte a te, ad esempio il mobilio della tua casa e simili.
Prima di scattare la foto disattiva il GPS del tuo cellulare, perché da questi dati è possibile risalire alla posizione geografica precisa, ad esempio casa tua.
Fai in modo che ciò che invii non rimanga, ad esempio utilizzare Apps che non tengono memoria del contenuto inviato, ma ricordando che è sempre possibile fare screenshot oppure scattare una foto dello schermo da un secondo cellulare.
Se ti arriva del contenuto intimo di altre persone non divulgarlo, e se pensi che questo contenuto sia stato inviato a te senza il consenso del soggetto allora compi le azioni opportune, eventualmente anche denunciare il fatto.
Se una persona ti forza e insiste nel farsi inviare contenuti intimi da te, nonostante sia chiaro che tu non te la senti, non inviarlo: chi veramente ti vuole bene sa anche aspettare.

E nel caso di sexting tra giovani?

In realtà i consigli riportati sopra sono stati pensati per gli adolescenti, per i quali il sexting è sempre più presente.
Una pratica in questo caso da non condannare. L’adolescenza è l’età della scoperta del proprio corpo ma non solo: è anche l’età in cui si scopre il proprio corpo in relazione all’Altro.
Si scopre se stessi anche attraverso alle reazioni che vediamo suscitare negli altri, nel bene e nel male.
E ci si sperimenta, si sperimenta il nostro modo di essere e la nostra sessualità.
Lo si è sempre fatto, ad esempio quando il nostro ragazzo o la nostra ragazza inizia a vestirsi in un modo che noi definiamo “più da uomo” oppure “più da donna”.
La differenza è che adesso esiste anche il digitale, e le nuove generazioni utilizzano anche questo canale per crescere.

E’ infatti pensiero sempre più diffuso tra gli esperti che, esattamente come siamo passati dalla demonizzazione delle pratiche per scoprire se stessi e il proprio corpo, all’insegnare ai ragazzi e alle ragazze come farlo con consapevolezza e in sicurezza, allo stesso modo non ha senso demonizzare la pratica del sexting tra adolescenti, ma dobbiamo invece focalizzarci ad insegnare ai nostri giovani ad avere più rispetto di se stessi e dell’Altro, e a conoscere se stessi e il Mondo nel massimo della sicurezza possibile.

E ricordando loro che la sicurezza totale non esiste…ma del resto neanche nell’offline è mai esistita…