Impresa didattica, fioccano le richieste. La Regione Sicilia finanzia i progetti imprenditoriali di 14 istituti
L’iniziativa è destinata a raccogliere ottimi risultati perché sfida i ragazzi delle scuole tecnico-professionali a mettersi in gioco in maniera responsabile. Per lavorare e creare lavoro.

Proseguire gli studi, andare “subito” a lavorare o tentare di tenere il piede in due scarpe? Scelta più che mai complicata, oggi, per i ragazzi vicini alla maggiore età. Chi voglia proseguire gli studi rischia di cadere nel gorgo dei master e delle scuole di specializzazione. Con la prospettiva, alla fine, di accettare per sfinimento un lavoro che nulla ha a che fare con le proprie competenze. Chi abbia smania di entrare in bottega rischia invece di scontrarsi con lo scetticismo del datore di lavoro che esige una certificazione delle competenze, almeno di base. E, così, si torna ai master e alle scuole di specializzazione, dietro molti dei quali s’è creato un business imbarazzante.
I ragazzi dotati di intelligenza pratica sono una ricchezza per la società
Temporeggiare ha comunque conseguenze gravissime. Da un lato, i ragazzi non acquisiscono consapevolezza, non fanno esperienza, delle proprie effettive capacità; disperdono una marea di tempo, e di denaro, a rincorrere lauree e diplomi. Dall’altro, la società perde irrimediabilmente un patrimonio inestimabile di intelligenze pratiche, vivaci, con predisposizione genetica all’uso della tecnologia, che potrebbero colmare il grosso buco lasciato aperto dalla mancanza di manodopera specialistica.
Mettersi in gioco in maniera responsabile
Iniziative come quelle lanciate dalla Regione Sicilia vanno accolte con positività – chiudiamo un occhio sulle dietrologie politiche irrimediabilmente conseguenti - perché aiutano i giovani a darsi una mossa, a mettersi in gioco in maniera responsabile, a decidere senza tergiversare all’infinito del futuro proprio e di chi verrà coinvolto nel team di lavoro. Le risorse economiche a disposizione sono limitate (45 mila euro sufficienti ad avviare i progetti imprenditoriali di 14 istituti tecnico-professionali sparsi su tutto il territorio); tuttavia, l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla spera di ottenere ulteriori finanziamenti dato l’incredibile numero di richieste pervenute alla Regione.
Giusto equilibrio tra formazione e attività pratica
Il prossimo anno vedrà quindi i ragazzi siciliani allievi dei 14 istituti selezionati impegnarsi nell’avvio e sviluppo di altrettante start up i cui ricavi verranno reinvestiti all’interno degli istituti stessi. Formazione e attività pratica, sul campo, si alterneranno proficuamente per fornire ai ragazzi coinvolti tutte le competenze necessarie per entrare, subito, nel mondo del lavoro. I progetti didattico-imprenditoriali selezionati hanno come focus tematiche attuali legate alla fornitura di servizi di ristorazione, alla produzione di prodotti enogastronomici, alla promozione del territorio, alla moda e all’eco-sostenibilità.
Il mercato del lavoro cerca figure specializzate in settori di nicchia
Questa esperienza apre gli occhi su un cambiamento culturale importante: formarsi seriamente in “arti e mestieri” apre notevoli possibilità di lavoro. Il mercato nazionale ed estero è affamato di figure specializzate in settori di nicchia che siano anche capaci di creare, e dirigere con competenza, realtà imprenditoriali mirate. Se non hai mai preso in mano una vanga, per quanti master abbia frequentato, non pretendere di insegnare il mestiere al contadino.