Il futuro sarà senza carta d’identità: il riconoscimento facciale di Facebook

Facebook sta sperimentando in questo periodo il riconoscimento facciale all'interno della sua app, dove finiscono questi dati? Il video commento di Rudy Bandiera

Abbiamo bisogno di un breve video su di te in cui giri la testa in diverse direzioni, questo ci aiuta a confermare la tua identità e verificare che tu sia una persona reale

 Facebook sta sperimentando in questo periodo il riconoscimento facciale all’interno della sua app, facendo girare la testa da un lato poi dall’altro per registrare i dati.

Se ci pensate, ciò che ha realizzato Facebook è già presente negli aeroporti cinesi, i big della tecnologia hanno già a disposizione gli strumenti per poter risalire all’identità delle persone superando documenti cartacei e impronte digitali ma sfruttando soltanto la faccia.

In questo modo Facebook può sapere chi sta usato lo smartphone, se c’è davvero l’utente che ha generato l’account o un’altra persona, ma andiamo oltre.

Applicare questo sistema alla tecnologia di tutti i giorni servirebbe anche per identificare chi c’è con te, servirebbe per profilare meglio gli individui, pensiamo di applicare un processo simile alle smart tv, potrebbero mostrare messaggi pubblicitari diversi in base alle persone sedute di fronte.

Come sempre queste tecnologie non sono del tutto positive o del tutto negative, non bisogna ne farsi prendere troppo dall’entusiasmo nel gridare alla violazione della privacy.

Serve prima di tutto rendersi conto del loro potenziale e capire quanto possono velocizzare e migliorare la nostra quotidianità, in futuro potremmo non aver più bisogno della carta d’identità per esempio.

Ciò che serve però è attivarsi affinché siano più comprensibili le policy dei social network, dei siti e di tutto quanto orbita attorno a questo tema. Dobbiamo sapere dove vanno a finire questi dati, come vengono trattati: il problema non è nel prendere i miei dati per offrirmi un servizio, ma nel come questi dati vengono usati.