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Ecco Travel Pass, il passaporto sanitario digitale necessario per viaggiare

Si tratta di una applicazione sviluppata da IATA, l’associazione internazionale del trasporto aereo, per far ripartire al più presto il settore grazie ad uno standard riconosciuto a livello globale

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Ecco Travel Pass, il passaporto sanitario digitale necessario per poter viaggiare
Foto Ansa

Il trasporto aereo è stato uno dei più martoriati dalla pandemia Covid-19. E’ opinione condivisa da tutti che per poter ripartire c’è solo una possibilità: introdurre un passaporto sanitario digitale che dimostri la negatività al virus dei viaggiatori, perché hanno già passato la malattia, perché sono stati vaccinati o perché hanno effettuato un test diagnostico prima della partenza.

Un importante passo in avanti verso questa direzione l’ha fatto IATA, l’Associazione internazionale del trasporto aereo, che ha sviluppato Travel Pass, una app che si candida a diventare lo standard internazionale dei passaporti sanitari digitali.

L’importanza di Travel Pass è infatti che stabilisce a livello globale le regole da rispettare per poter dimostrare la negatività dei passeggeri al virus. L’app dovrebbe essere lanciata ufficialmente entro la fine di marzo per i dispositivi Apple iOS ed entro la fine del secondo trimestre per quelli Android.

Quali sono le sue caratteristiche principali? La prima è scontata: non sarà più necessario esibire documentazioni cartacee ma tutte le informazioni saranno in formato digitale. I viaggiatori dovranno semplicemente mostrare un codice QR contenuto nell’app al personale delle compagnie aree e alle autorità aeroportuali che saranno ovviamente munite di un apposito lettore ottico. 

Questo è però solamente l’aspetto esterno e meno rilevante. Il cuore del passaporto digitale è un altro: il database che contiene le informazioni sanitarie sui singoli passeggeri che possono essere inserite solamente da laboratori, cliniche e centri specializzati certificati. Questo per garantire che i test effettuati dai viaggiatori rispettino gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale.

Il passaporto sanitario digitale non è dunque solamente una semplice applicazione per smartphone ma un processo organizzativo complesso che certifica la negatività dei viaggiatori. E non potrebbe essere diversamente se si vuole creare uno strumento riconosciuto da tutti i paesi.

Per sviluppare il sistema AITA ha avviato da tempo una sperimentazione che ha coinvolto Singapore Airlines, Etihad, Air New Zealand, Qatar Airways, Emirates e Malaysia Airlines. Sulla fattibilità del processo non ci sono dubbi. E’ ovvio però che per applicarlo su larga scala servirà più tempo perché i soggetti coinvolti sono diversi: autorità, compagnie aree, viaggiatori ma soprattutto laboratori, cliniche e centri specializzati che eseguono vaccini e test e che garantiscono la validità delle informazioni sanitarie caricate sul database su cui si basa Travel Pass.

L'applicazione sarà gratuita per i viaggiatori mentre le compagnie aree pagheranno a IATA una piccola tassa per passeggero. Per garantire la veridicità delle informazioni contenute nel database sarà utilizzata la tecnologia blockchain che garantisce la non alterabilità dei dati e l'identità della fonte di provenienza (laboratori, cliniche e centri specializzati). 

Altro aspetto fondamentale del progetto sviluppato da IATA è infine la creazione di una identità digitale univoca del viaggiatore, utile non solo per garantire l'attendibilità del passaporto sanitario ma anche per far sì che il viaggiatore sia riconosciuto con lo stesso codice identificativo in tutta la rete aeroportuale globale. 

In tanti scommettono che il passaporto sanitario digitale non sarà archiviato con il superamento della pandemia ma diventerà uno strumento indispensabile per poter viaggiare in futuro. Non una buona notizia per quanti sono sensibili al tema della privacy in quanto incrementa ulteriormente la raccolta e l'archiviazione di informazioni personali sui singoli cittadini. 

 

 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   

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