"Produciamo migliaia di mascherine protettive al giorno grazie alla solidarietà circolare"
Tiscali News ha sentito Manuel Faleschini amministratore delegato di Waycap

Rimboccarsi le maniche. Per aiutare se stessi e gli altri. Questo è il motore invisibile che anima le realtà italiane, in ogni settore, e contribuirà senza dubbio ad arginare i gravi problemi causati da un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti.
Tra le numerosissime aziende in prima linea troviamo Waycap, società basata a Mirano (Venezia), da un ventennio leader internazionale nello sviluppo e nella produzione B2B di accessori moda finiti, in partnership con oltre 80 brands di fama mondiale. Nel Giugno 2019 il Fondo Wise Equity è entrato nel capitale sociale accelerandone ulteriormente lo sviluppo.
Manuel Faleschini, Amministratore Delegato della società, ha spiegato a Tiscali News come sia nata l’idea innovativa di un sistema di “solidarietà circolare” della filiera del tessile e, soprattutto, in che modo stia operando.
Dottor Faleschini, le Istituzioni chiedono responsabilità e collaborazione non solo ai cittadini, ma anche alle Aziende. Il tema è però delicatissimo: produzione a singhiozzo, calo della domanda, merci e materie prime fermi nei magazzini. Come è nato il progetto di “solidarietà circolare” e come, in concreto, aiuta la filiera del settore tessile?
“Il progetto di “Solidarietà Circolare” nasce dalla voglia di dare un aiuto concreto al Paese, risolvendo più problemi contemporaneamente: (i) andare incontro alla domanda urgente di mascherine, (ii) dar lavoro a tante piccole e medie aziende produttrici italiane di eccellenza ma in sofferenza per il calo temporaneo della domanda mondiale di abbigliamento, (iii) valorizzare le materie prime ferme nei magazzini dei produttori.
Stiamo così dando lavoro in assoluta sicurezza a circa 300 persone, fornendo un aiuto essenziale ad affrontare l’emergenza senza gravare sulle casse dello Stato”.
Quando avete iniziato a produrre le mascherine? È possibile aggiornare i lettori sui numeri della produzione, chi ne stia fruendo sul territorio e quali aziende della filiera tessile siano state coinvolte?
“Già a metà marzo siamo riusciti velocemente a riconvertire le nostre linee produttive interne per produrre mascherine, valorizzando alcune tra le nostre caratteristiche distintive: la flessibilità nello sviluppo dei prototipi e la velocità nel servire con qualità i nostri clienti.
Abbiamo avuto l’approvazione dai test scrupolosi del Politecnico di Milano e su questo stiamo quindi concentrando la produzione.
Sono state già coinvolte una ventina di aziende manifatturiere italiane e riusciamo così in modo coordinato a produrre 160 mila mascherine al giorno. Contiamo nei prossimi giorni di arrivare a 200 mila mascherine al giorno.
Di recente abbiamo inviato una fornitura di 200 mila mascherine alla Regione Sardegna e ne abbiamo regalate alcune migliaia ai comuni della zona tra Venezia e Padova, dove quasi tutti in Waycap siamo nati e viviamo, e anche alla Polizia di Stato di Venezia”.
Tra i punti di forza del vostro modello di business spicca anche la sostenibilità. In periodo di crisi, quanto aiuta essere “sostenibili”?
“Siamo tra i più sofisticati nel ricercare e valorizzare le ultime novità sul mercato in tema di materie prime e semilavorati eco-sostenibili. Riusciamo così a offrire prodotti finiti eco-sostenibili ai nostri clienti, riducendo l’utilizzo di derivati della plastica storicamente utilizzati nel settore. Diamo così il nostro contributo quotidiano alla Società, considerando anche che i nostri prodotti raggiungono i consumatori del lusso in tutto il mondo. I nostri clienti ci continuano a ricercare e apprezzare anche per questo valore aggiunto”.