[Intervista] “Ecco cosa è l'insurtech e perché rivoluzionerà le assicurazioni auto"
Tiscali News ha sentito Tomaso Mansutti, amministratore delegato di uno dei più importanti broker assicurativi italiani
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Tra i settori che fino a qualche anno fa sono stati risparmiati dalla rivoluzione digitale c’è quello assicurativo. Ma le cose stanno cambiando velocemente e sempre più spesso si sente parlare di Insurtech, uno tsunami destinato a cambiare comportamenti e abitudini di aziende e consumatori. Per capire di cosa si tratta Tiscali News ha sentito Tomaso Mansutti, amministratore delegato dell’omonimo gruppo (Mansutti Spa), uno dei più importanti broker assicurativi italiani, fondato nel 1925 e attivo in 50 mercati del mondo.
L’insurtech consiste semplicemente nel poter acquistare una polizza online?
"Assolutamente no. L’insurtech è un mondo che utilizza la tecnologia per innovare sia il prodotto che i processi gestionali del settore”.
Ci può fare un esempio concreto?
"Il primo che mi viene in mente è il settore auto. Le proposte assicurative saranno sempre più legate ai comportamenti di guida. In partnership con Vodafone e con le compagnie assicurative lanceremo a breve una polizza che premia chi non si distrae”.
Come si fa a capire se uno si distrae al volante?
"Grazie ad una app installata sullo smartphone che rileva i comportamenti dell’automobilista: risponde al telefono mentre guida? Lo fa usando il bletooth oppure no? In questo modo è possibile far pagare premi più bassi a chi segue comportamenti virtuosi considerando che la distrazione è la principale causa di incidenti stradali”.
Prima però diceva che l’uso delle nuove tecnologie incide non solo sul prodotto (la tipologia di polizza) ma anche sui processi.
"Esatto. Prodotti e processi sono strettamente legati. Grazie alla tecnologia si svilupperà l’insurance as a service. Cosa significa? Che analogamente a quanto avviene in altri ambiti, per esempio nel video streaming con Netflix, le polizze non saranno più vincolanti ma libere. Ogni cliente avrà la possibilità di disdire o cambiare polizia mensilmente. Per fare questo è necessario però che i processi (sottoscrizione delle offerte, modifiche contrattuali e così via) siano configurati su piattaforme digitali e che la stessa user experience del cliente sia diversa. Dovrà avere la possibilità di cambiare la propria polizza autonomamente senza dover necessariamente contattare il proprio consulente assicurativo”.
Mi sembra di capire che analogamente a quanto sta avvenendo in altri settori, per esempio quello bancario, questa trasformazione digitale non sarà priva di conseguenze sul fronte occupazionale. Le vecchie reti di consulenza finanziaria sono a rischio?
"Sicuramente lo sono e questo spiega perché gli intermediari tradizionali stiano osteggiando e rallentando il processo di innovazione del sistema assicurativo. Ma è un fenomeno che non potrà essere fermato. Solamente chi cavalcherà la digitalizzazione potrà continuare a crescere. Chi non lo farà è destinato a sparire”.
Come Mansutti state investendo moltissimo in innovazione tecnologica. Uno dei risultati più importanti è l’ormai imminente lancio della piattaforma Upgrape. Di cosa si tratta?
""E' una infrastruttura tecnologia che ci permette di realizzare quello di cui parlavo prima: la creazione di un modello assicurativo as a service. Ovvero suddivisione delle polizze tradizionali in singoli pacchetti che consentono ai clienti di personalizzare al massimo la propria soluzione. Possibilità di stipulare o modificare i contratti su base mensile. La peculiarità della nostra proposta è che noi ci rivolgiamo al mercato B2B 2C”.
Cosa significa?
"Che ci rivolgiamo ai privati ma attraverso gruppi affinatari. Tradotto in termini più semplici: i nostri clienti diretti sono aziende o istituzioni che stringono un accordo con noi per consentire ai propri dipendenti (o clienti) di accedere ai servizi assicurativi di alto livello veicolati attraverso Upgrape”.
Recentemente avete annunciato una partnership con AUTOinRETE? Di cosa si tratta
"E’ un altro esempio di come l’insuretech stia impattando anche sul settore auto, in questo caso specifico quelle della compravendita di auto usate e a km zero nel mercato B2B, ovvero tra aziende. Il nostro accordo con AUTOinRETE prevede l'introduzione di coperture assicurative negli scambi di auto analoghe a quelle presenti oggi negli acquisti in concessionaria”.
