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[L'intervista] De Martino: "Così portiamo il settore immobiliare nel metaverso"

Dalla collaborazione tra la School of Disruption dello Swiss Institute for Disruptive Innovation (SIDI) e Pini Group nasce il primo corso dedicato al real estate nel metaverso, con 7 ore di lezione e oltre 10 relatori internazionali.

Simone Trebbidi Simone Trebbi   
Metaverso
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Nel metaverso, all’interno di uno dei 43 mondi digitali esistenti, abitano già 350 milioni persone.

Quello inaugurato da Meta, l’azienda madre di Facebook, è un nuovo modo di concepire non soltanto le relazioni umane, ma anche il futuro delle professioni e persino dell’abitare.

Se nel 2020 gli investimenti immobiliari nel metaverso si attestavano a 62 milioni di euro, gli anni seguenti hanno fatto letteralmente decollare il valore immobiliare totale sfiorando quota 500 milioni e, soprattutto, non dando mai segni di cedimento.

Anzi: il real estate nel mondo digitale, secondo tutte le stime, si prepara a raggiungere cifre straordinarie aprendo al contempo prospettive del tutto inedite.

È dello stesso avviso anche Fabio De Martino, uno dei volti più noti in Italia quando si parla di startup e con un’esperienza diretta sul campo che l’ha portato a contatto, sia come fondatore sia come mentor e advisor, con decine delle realtà più innovative del settore.

Ora Chief Innovation Officer (CINO) di Pini Group, azienda leader europea con 800 dipendenti e 70 anni di storia nel servizio di ingegneria civile e grandi opere, De Martino farà confluire le proprie competenze in ambito innovazione all’interno di un corso unico nel suo genere.

“Metaverse Real Estate” sarà infatti il primo corso al mondo dedicato alla tematica immobiliare nel metaverso.

Organizzato dalla School of Disruption dello Swiss Institute for Disruptive Innovation (SIDI) in collaborazione con Pini Group, il corso punta a far conoscere questa straordinaria opportunità a operatori dell’industria delle costruzioni e fornire loro tutto il know-how necessario per investire con successo nel mondo virtuale.

Tiscali ha intervistato Fabio De Martino, tra i massimi esperti di startup e Chief Innovation Officer di Pini Group, in merito alla sua storia, la sua visione sulle prospettive del metaverso in ottica immobiliare e sul nuovo corso della School of Disruption.

Fabio De Martino, esperto di innovazione e Chief Innovation Officer (CINO) di Pini Group

Fabio De Martino, lei è un mentor per startup, un advisor e una tra le figure del mondo innovazione più conosciute. Come nasce la sua storia?

La mia storia nel campo dell’innovazione nasce da un fallimento.

Sono stato folgorato dal mondo delle startup quando ancora questa parola non era di uso comune come oggi; ben prima del registro imprese innovative in Italia, insomma, o della creazione di ecosistemi a supporto dell’innovazione.

Il colpo di fulmine è scattato soprattutto grazie alla mia prima startup, un progetto presto abbandonato a causa di una serie di errori che, ho poi appurato in seguito, sono molto frequenti quando si tenta di mettere in pratica un’idea di business innovativa.

Il passo successivo è stato iniziare a collaborare con acceleratori, incubatori e team di aspiranti imprenditori.

Il mio percorso, oggi, mi ha portato a unire l’esperienza corporate a quella delle startup e applicare il pensiero Lean, mirato a creare dinamiche snelle e standardizzate, a ogni processo che seguo.

Guardando il mio percorso lavorativo, accademico e di vita, credo che la parola che meglio mi descrive sia “contaminazione”.

Sono un manager, ma anche un imprenditore digitale e un business angel; un ingegnere civile che ha conseguito però un master MBA, uno in gestione d’impresa e che sta frequentando nuovamente l’università, nello specifico la facoltà di Filosofia.

Ritengo che oggigiorno sia più che mai indispensabile mantenere un’apertura mentale, utile per lo sviluppo di nuove competenze e per riuscire a scrutare nuovi orizzonti.

Con Pini Group, di cui è Chief Innovation Officer, avete dato vita a progetti e collaborazioni per sfruttare al meglio le opportunità del metaverso. Quali sono? E che riscontro avete avuto?

L’innovazione nel settore delle costruzioni offre oggi, e offrirà domani, opportunità sempre più significative per tutta la catena del valore, andando a migliorare i processi esistenti ma anche integrando tecnologie disruptive, in grado di portare a nuovi modelli di business.

Con il potenziale, quindi, di “svecchiare” un settore tradizionalmente molto conservatore e ancorato al passato.

Temi irrisolti come la carenza di manodopera, la scarsa produttività, la possibile presenza di errori umani in tutti i processi (dalla progettazione all’esecuzione), l’inquinamento e gli aspetti ambientali sono i principali benefici che l’innovazione sarà in grado di portare a tutto il mondo ACE (ovvero l’industria delle costruzioni).

Fare innovazione è indispensabile per poter stare al passo con un progresso tecnologico e digitale caratterizzato da un andamento esponenziale e non, come molti pensano, semplicemente lineare.

Il settore delle costruzioni verrà senza dubbio rivoluzionato dal progresso tecnologico.

Intelligenza artificiale, Big Data, Blockchain, 3D Printing, Space Architecture sono solo alcuni dei temi forieri di opportunità e con i quali gli uffici di ingegneria, come Pini Group, dovranno confrontarsi con sempre più visione.

Da questo nasce la volontà, direi quasi la necessità, di dotarsi di un dipartimento innovazione e di uno Chief Innovation Officer.

Il futuro ci pone domande che richiedono risposte inedite.

In Pini Group, all’interno del dipartimento, approcciamo l’innovazione a 360 gradi.

Tra le tematiche che stiamo affrontando ci sono sicuramente le tecnologie immersive nonché tutto il mondo dei metaversi.

Come si può immaginare, uno studio di ingegneria come il nostro non può avere, al proprio interno, tutte le professionalità e le skills necessarie per affrontare progetti di questa portata.

Aprire i confini aziendali in un’ottica di Open Innovation, ovvero di collaborazione con università, centri di ricerca, startup, PMI e altre società, diventa quindi una dinamica indispensabile per affrontare la complessità che la tecnologia ed il digitale portano con sé.

Proprio per i nostri progetti nel metaverso abbiamo delle partnership stabili, ad esempio con HELM SA e Anzani Trading Group.

Grazie a questa conformazione stiamo affrontando dei progetti di grandissimo rilievo, potendo vantare competenze uniche che vanno dall’architettura all’intelligenza artificiale, dallo sviluppo software a una forte verticalità sul tema blockchain.

Abbiamo creato una vera e propria suite all-in-one nella quale un cliente, che vuole valutare un progetto in uno dei metaversi possibili, può trovare risposte a ogni sua domanda.

Le opportunità sono enormi.

Ci sono, e ci saranno sempre di più in futuro, opportunità per il real estate e per il mondo dell’architettura, anche sotto il profilo occupazionale; in questi mesi stanno nascendo figure specializzate per la compravendita di terreni nel metaverso, per la progettazione di spazi e molto altro ancora.

Per capire la portata di questo settore vorrei citare le parole di Michael Gord, cofounder di Metaverse Group: ‘Investire oggi nel metaverso è come arrivare a New York quando era tutta campagna, e si aveva la possibilità di acquistare un pezzo di SoHo. Oggi queste proprietà sono fuori dal mercato, non hanno prezzo. Lo stesso succederà con il metaverso’.

Aggiungo anche qualche dato: il giro d’affari del real estate nei metaversi ha superato il miliardo di dollari nel 2022.

Brand Essence Research prevede che il business dei terreni digitali avrà una crescita di oltre il 20% annuo da qui al 2028.

Spinti da questa richiesta, i terreni iniziano a essere sempre più ambiti.

Decentraland, ad esempio, è composto esattamente da 90.601 parcelle che  rappresentano l'equivalente di circa 250 mq cadauno.

Una volta coniati nel 2017, le parcelle venivano vendute all’asta per circa $ 20 cadauna; oggi il prezzo medio per un appezzamento di terreno su Decentraland si aggira intorno a $ 15.000.

Come Pini Group assistiamo ad un continuo aumento di interesse da parte di brand, aziende e privati verso il mondo dei metaversi.

Headquarter per aziende, store e gallerie per la vendita di NFT, abitazioni private sono solo alcuni dei progetti che stiamo sviluppando.  

L’interesse non è più appannaggio di pochi pionieri innovatori, e stanno entrando nel mercato, o addirittura creando dei propri ecosistemi, le più importanti aziende al mondo.

Da Nike, che ha realizzato una città virtuale su Roblox, a Ferrari che ha realizzato, per capitalizzare le opportunità date da metaversi ed NFT, un’unità incentrata sulla tecnologia digitale all’interno del suo reparto vendita.

Perché una società che si occupa di ingegneria e grandi opere, come Pini Group, ha compiuto questo salto?

Il gruppo Pini è un gruppo che si occupa di ingegneria.

Continua a operare con successo nel proprio settore ma l’attuale proprietà, in maniera lungimirante, ha compreso come occorra avere la forza di plasmare il futuro, piuttosto che la passività di subirlo.

Occuparsi del mondo digitale, allora, diventa una scelta perfettamente naturale.

I metaversi sono per caratteristiche innate delle virtual platforms persistenti, dove si potrà lavorare, incontrarsi, socializzare e giocare grazie all’utilizzo di avatar che saranno la rappresentazione di utenti reali.

È quindi facile intuire come le figure professionali che nascono attorno ai metaversi non siano soltanto legate al mondo tech, perché questo nuovo modo di concepire la realtà richiede una tipologia di approccio in cui al centro ci sia l’utente, l’uomo stesso.

Ed è esattamente ciò che fa l’architetto con i suoi progetti e le sue realizzazioni.

“Metaverse in Real Estate” sarà il primo corso online al mondo dedicato a questa tematica. Da quali esigenze nasce? E quali obiettivi si prefigge?

In collaborazione con la School of Disruption, e-learning school dello Swiss Institute for Disruptive Innovation (SIDI), abbiamo lanciato un corso online sul metaverso e dedicato alle opportunità per il settore real estate e per il mondo delle costruzioni in generale.

Un corso davvero unico nel suo genere composto da 7 ore di lezione, con il coinvolgimento di oltre 10 relatori internazionali e con un obiettivo ben preciso: permettere ai fruitori di capire cos’è il metaverso, di approfondire i concetti di web 3.0, NFT, Blockchain e di comprendere l’importanza di questo mondo per il nostro settore.

Come Pini Group, stiamo mettendo a disposizione l’esperienza acquisita grazie a progetti concreti.

Simone Trebbidi Simone Trebbi   
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