Mark Zuckerberg sta affondando con il metaverso: i numeri di un flop clamoroso
Il fondatore di Facebook però non getta la spugna: la direzione è quella giusta

Tempi duri a Wall Street per Meta. La holding di Mark Zuckerberg affonda sotto i colpi delle vendite bruciando miliardi di capitalizzazione. Ad innescare il pessimismo degli investitori la pubblicazione di deludenti dati di bilancio nel terzo trimestre del 2022.
Il fatturato ha battuto le attese degli analisti (27,72 miliardi di dollari contro 27,38) ma il dato è risultato in calo del 4% rispetto al trimestre precedente, la seconda flessione consecutiva dopo il -1% del secondo trimestre. Pesano le difficoltà sulla raccolta pubblicitaria dovute alla crisi generale dell'economia e alla stretta sulla privacy introdotta da Apple su suoi dispositivi che limita la pubblicità targetizzata, che ha fatto la fortuna di Facebook.
Il pessimismo del mercato su Meta è però alimentato in particolare dalle cattive notizie arrivate sul fronte del metaverso, il progetto con cui Zuckerberg punta a risollevare le sorti della sua galassia. Reality Labs, il ramo di azienda che si occupa di creare il nuovo mondo virtuale, in soli 9 mesi ha accumulato una perdita di 9,4 miliardi di dollari.
Per il momento il metaverso è un sonoro flop. Il numero degli utenti è nettamente inferiore alle previsioni. Horizon Worlds, il videogioco online gratuito in realtà virtuale sviluppato e pubblicato da Meta Platforms, ovvero il prodotto principale per far crescere la realtà parallela immaginata da Zuckerberg, ha meno di 200.000 utenti mensili attivi, contro i 500.000 previsti per la fine di quest’anno.
Al momento niente spinge a credere che le cose possano davvero cambiare velocemente in futuro e questo sta alimentando la grande fuga degli investitori dal titolo azionario di Meta. Dal massimo storico la quotazione ha perso oltre il 61%, il calo maggiore tra i grandi titoli tecnologici americani. Complessivamente sono stati bruciati 550 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Mark Zuckerberg almeno per il momento sul metaverso non getta la spugna, consapevole che su questo fronte si gioca il destino della sua società. “Sono convinto che stiamo andando nella direzione giusta. La nostra comunità continua a crescere e, anche se nel breve termine ci troviamo di fronte a sfide sui ricavi, i fondamentali puntano al ritorno di una forte crescita” ha affermato provando a rassicurare i mercati.
La sensazione però è che per il giovane imprenditore sarà molto difficile risollevare le sorti di Meta. Ogni nuovo servizio per avere successo deve soddisfare una necessità. Sicuramente lo ha fatto Facebook quando è nata perchè prima di trasformarsi in un grande calderone di contenuti e pubblicità ha consentito alle persone di comunicare più facilmente con amici e conoscenti.
Il metaverso invece non riesce ancora a convincere del tutto sulla sua utilità. Si intravedono delle potenzialità per alcune funzionalità specifiche ma l’idea che milioni (o miliardi) di persone possano trascorrere una buona fetta della loro esistenza in un mondo virtuale è un qualcosa che più che una opportunità di benessere appare come un incubo. Uno scenario che potrebbe ulteriormente aggravare l’alienazione digitale che sta colpendo l’umanità.