Viaggi in aereo: riconoscimenti biometrici e intelligenza artificiale, così cambieranno le procedure
Con il ritorno dei voli a pieno regime le nuove norme di sicurezza introdotte dalla pandemia porterebbero alla paralisi degli aeroporti. L’uso delle nuove tecnologie appare indispensabile. A pagare sarà la privacy

Variante Delta permettendo il settore del trasporto aereo è ripartito nelle prime settimane dell’estate. Il numero dei voli, seppur nettamente superiore a quello delle settimane più difficili della pandemia, è ancora lontano dai giorni precovid: più o meno siamo al 50%.
Chi ha già avuto la possibilità di viaggiare ha potuto notare che di fatto poco è cambiato rispetto al passato. Ma questa situazione non è sostenibile in quanto con un ritorno al pieno regime (100% dei voli rispetto ai dati pre covid) le nuove norme sulla sicurezza sanitaria porterebbero alla paralisi degli aeroporti. Secondo alcune stime le operazioni di imbarco potrebbero richiedere fino a 5 ore.
Per velocizzare i tempi delle procedure esiste una unica possibilità: l’utilizzo massiccio delle innovazioni digitali. In particolare due sono le tecnologie che si candidano a rivoluzionare la nostra esperienza di viaggio: l’intelligenza artificiale e la biometria.
Queste tecnologie consentirebbero di automatizzare le procedure di verifica della documentazione sanitaria e di verifica del rispetto del distanziamento. La parola d’ordine per tutte le compagnie sarà contactless, ovvero eliminazione o riduzione al minimo di qualunque contatto tra operatori e passeggeri.
Intelligenza artificiale e biometria consentiranno di controllare gli imbarchi con la lettura del volto anche attraverso la mascherina.
“La nostra faccia sarà il nostro boarding pass, lo smartphone il telecomando per viaggiare” ha spiegato al Sole 24 Ore, Sergio Colella, presidente per l'Europa di Sita, società che gestisce il 60% del flusso dati del traffico aereo internazionale.
“La tecnologia per essere riconosciuti in modo virtuale – ha aggiunto il manager- è pronta e riteniamo che entro 2-4 anni possa essere disponibile nell'80% degli scali europei”.
La conclusione è dunque abbastanza chiara: nel prossimo futuro chi vorrà continuare a viaggiare dovrà definitivamente dire addio alla propria privacy.