Ecco Isa, l'assistente virtuale intelligente che aiuta magistrati e cancellieri a velocizzare i processi
Il progetto è stato sviluppato dall'Università di Salerno. La AI non prenderà il posto degli uomini ma li aiuterà rispondendo ad una serie di quesiti con un linguaggio naturale. In Cina sono però andati ben oltre realizzando il primo robot giudice

La rivoluzione del sistema giudiziario italiano potrebbe essere dietro l’angolo. Un assistente virtuale basato sull’intelligenza artificiale supporterà magistrati e cancellieri nel tentativo di facilitare il lavoro e accelerare le tempistiche dei processi.
L’assistenza virtuale si chiama Isa, per il momento è ancora un prototipo ma attorno ad esso c’è grande ottimismo in particolare tra i ricercatori dell’Università di Salerno che l’hanno realizzato.
Il progetto, chiamato "Start-Upp", è stato finanziato dal Ministero della Giustizia. E’ stato sviluppato da un team lavoro interdisciplinare composto da esperti di informatica, diritto, statistica e organizzazione aziendale. Il perfezionamento di Isa è avvenuto dopo un periodo di osservazione negli uffici giudiziari.
Il sistema utilizza l'intelligenza artificiale per creare un'interfaccia semplificata basata sul linguaggio naturale, che risponde alle domande degli utenti utilizzando i dati acquisiti in precedenza per l’addestramento. Dunque una sorta di ChatGPT iper specializzata nelle questioni giudiziarie.
Isa non sostituirà gli uomini. L’obiettivo del progetto non è questo ma semplicemente quello di supportare il lavoro degli assistenti giudiziari e dei magistrati che dunque (almeno per il momento) posso restare sereni.
Non altrettanto possono fare invece funzionari e magistrati cinesi dato che nel loro paese è stato già realizzato un robot giudice. Nella procura di Shangai Pudong è stato sperimentato un software in grado di analizzare migliaia di sentenze giudiziarie per emettere un verdetto sui casi ad esso sottoposti. L'applicazione è stata sviluppata dai ricercatori della Chinese Accademy of Science che l'hanno addestrata utilizzando un archivio di circa 17 mila casi.
In molti probabilmente storceranno il naso ma l'ipotesi di affidare l'amministrazione della giustizia all'intelligenza artificiale non è più un'ipotesi fantascientifica.