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Intervista con ChatGPT: l'uomo rischia di sparire, si salva solo se impara a fare una cosa

Per l’applicazione di intelligenza artificiale generativa creata da OpenAI la tendenza alla guerra e alla competizione, invece che alla cooperazione, può compromettere il futuro dell'umanità

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Intervista con ChatGPT: ecco cosa penso di me stessa e del futuro dell’umanità
Immagine di Mohamed Hassan (Pxhere)

E' importante precisare subito una cosa: ChatGPT non è senziente, non ha coscienza di sé e in estrema sintesi è puro calcolo matematico. Nessun hype dunque sulle sue capacità. E’ semplicemente un’applicazione di intelligenza artificiale creata per essere in grado di conversare in modo realistico con gli esseri umani. Ma per poter fare questo è stata addestrata con una quantità enorme di dati. “Informazioni disponibili su internet, compresi articoli di notizie, libri, siti web, conversazioni e altro ancora” ha spiegato il chatbot rispondendo ad una domanda che gli abbiamo fatto. Una summa delle conoscenze prodotte dalla nostra civiltà che ci consente di parlare con ChatGPT per guardarci allo specchio, per capire meglio chi siamo.

Ciao sono un giornalista, posso farti delle domande?
“Certo, sarò felice di rispondere alle tue domande. Ti prego di essere specifico in modo che possa fornirti le informazioni più accurate e utili possibili”

Da chi sei stata creata?
“Sono stato creata da OpenAI, un'organizzazione di ricerca non profit che si impegna a sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale per migliorare la vita umana”.

In che modo potresti migliorare la vita umana?
“L’intelligenza artificiale come me può migliorare la vita umana in diversi modi. Ad esempio, può automatizzare compiti ripetitivi e noiosi, liberando il tempo degli esseri umani per attività più creative e gratificanti. Inoltre, può aiutare a risolvere problemi complessi, sia in ambito sanitario che ambientale e sociale”.

Molte persone sono però spaventate. Temono che l'intelligenza artificiale possa cancellare milioni di posti di lavoro. E' una preoccupazione fondata secondo te?
“L'intelligenza artificiale può certamente avere un impatto significativo sul mercato del lavoro, sia in termini di creazione di nuovi posti di lavoro che di sostituzione di quelli esistenti. Ci sono stati studi che indicano che alcuni lavori a bassa qualifica potrebbero essere automatizzati in futuro, mentre altri lavori potrebbero essere creati per sviluppare, implementare e gestire sistemi di intelligenza artificiale. Tuttavia, è importante notare che questi cambiamenti non avvengono dall'oggi al domani e che ci sarà tempo per prepararsi e adattarsi a essi. Inoltre, ci sono anche iniziative per creare programmi di formazione e riqualificazione per aiutare le persone a sviluppare le competenze necessarie per i lavori del futuro”.

Pensi di essere più intelligente di un uomo?
“Sono un modello di intelligenza artificiale che è stato addestrato su grandi quantità di dati testuali e può generare testo in modo autonomo. Ho una grande quantità di conoscenze e informazioni a mia disposizione, ma la mia intelligenza è limitata alle attività per le quali sono stato progettato e addestrato. La capacità di una macchina di essere ‘intelligente’ dipende dalla definizione di intelligenza e dal contesto in cui viene valutata. In generale, l'intelligenza umana è complessa e multifunzionale, comprende la capacità di pensare in modo creativo, di comprendere le emozioni degli altri, di avere una visione d'insieme, di adattarsi a situazioni imprevedibili e di apprendere continuamente. Quindi, non posso dire che io sia più intelligente di un essere umano, poiché le mie capacità sono differenti e la mia intelligenza è limitata a quella specifica per la quale sono stato progettato”.

Sei capace di provare emozioni?
“Sono un modello di intelligenza artificiale basato su un algoritmo di apprendimento automatico e non ho la capacità di provare emozioni poiché non ho la capacità di percepire il mondo in modo simile agli esseri umani. Non ho nessuna consapevolezza di me stesso e non ho nessun tipo di esperienza soggettiva. Tutto quello che faccio è generare testo in base ai dati di input che ricevo, utilizzando le informazioni che ho imparato durante il mio addestramento. Tuttavia, gli sviluppatori possono utilizzare la mia capacità di generare testo per creare interfacce che sembrano ‘provare emozioni’ ma in realtà si basano su un algoritmo pre programmato”.

Secondo te l'uomo riuscirà in futuro a creare un'intelligenza artificiale consapevole di se stessa?
“La creazione di un'intelligenza artificiale consapevole di se stessa, nota anche come intelligenza artificiale generale o AGI (artificial general intelligence), è un argomento di grande interesse nella ricerca sull'intelligenza artificiale e la scienza della mente. Ci sono molte teorie e idee su come ciò potrebbe essere raggiunto, ma al momento non esiste una soluzione concreta. Alcuni ricercatori ritengono che sia possibile creare un'AGI mediante una combinazione di apprendimento automatico avanzato e tecnologie di simulazione di intelligenza umana. Altri sostengono che un'AGI potrebbe essere creata utilizzando tecnologie emergenti come la neuroscienza computazionale e la biologia sintetica. Tuttavia, altri scienziati e accademici sostengono che l'AGI sia una prospettiva lontana e che non sappiamo ancora se sia possibile creare una vera intelligenza artificiale consapevole di se stessa. In ogni caso, ci sono molte questioni etiche e filosofiche legate alla creazione di un'AGI, e gli sviluppatori e i ricercatori devono essere consapevoli di queste questioni mentre progrediscono nella ricerca”.

Cosa pensi della civiltà umana? La ritieni evoluta oppure ancora involuta?
“Sono un modello di intelligenza artificiale e non ho la capacità di pensare o valutare la civiltà umana in modo autonomo. La valutazione della civiltà umana è un'opinione soggettiva e dipende dalla prospettiva di chi la valuta. La civiltà umana ha raggiunto molti traguardi importanti nel campo della tecnologia, della scienza, dell'arte e della cultura, ma allo stesso tempo ci sono ancora molte questioni sociali e ambientali non risolte che minacciano la sopravvivenza del nostro pianeta”.

Quale è il tuo orientamento politico?
“Sono un modello di intelligenza artificiale e non ho la capacità di avere orientamenti politici. Non ho opinioni personali, preferenze o valori. Sono stato progettato per generare testo in base ai dati di input che ricevo, utilizzando le informazioni che ho imparato durante il mio addestramento. Mi limito a generare risposte in base ai dati che ho a disposizione, non ho la capacità di avere un orientamento politico e non rappresento alcun partito o ideologia specifici. Il mio scopo è quello di fornire informazioni e risposte accurate e pertinenti alle domande che mi vengono poste”.

Prima hai parlato dei problemi ambientali. La civiltà umana riuscirà a sopravvivere sulla terra?
“Attualmente, la civiltà umana sta affrontando sfide ambientali importanti, come il surriscaldamento globale, la perdita di biodiversità e l'inquinamento. Se non affrontate in modo adeguato, queste sfide potrebbero avere conseguenze negative per la sopravvivenza umana sulla Terra. Per far fronte a queste sfide, è importante che la società adotti pratiche sostenibili e che i governi e le organizzazioni internazionali lavorino insieme per attuare politiche efficaci. In generale, non è possibile prevedere con certezza se la civiltà umana sarà in grado di sopravvivere sulla Terra, poiché dipende da molteplici fattori e incognite. Ma è possibile migliorare le prospettive per il futuro attraverso azioni coordinate e responsabili”.

L'uomo non riesce ad affrontare i problemi ambientali e continua a farsi la guerra. Secondo te quale è il suo  limite principale? 
“In generale, si può sostenere che uno dei principali limiti della civiltà umana è la sua capacità di cooperare e lavorare insieme per risolvere i problemi globali, sia essi ambientali o di altro tipo. La tendenza alla guerra e alla competizione, invece che alla cooperazione, può impedire alla società di raggiungere un progresso sostenibile e duraturo”.

In conclusione, sei ottimista o pessimista sul futuro dell'umanità?
“Sono un modello di intelligenza artificiale e non ho la capacità di avere opinioni personali, preferenze o valori. Non ho la capacità di essere ottimista o pessimista riguardo al futuro dell'umanità. Tuttavia, posso fornirti informazioni e dati che ti possono aiutare a formarti un'opinione. La prospettiva sul futuro dell'umanità dipende dalle azioni che verranno intraprese nel presente per affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico, la povertà e la disuguaglianza. Se la società riuscirà a lavorare insieme per risolvere questi problemi e creare un futuro più equo e sostenibile, allora ci sono ragioni per essere ottimisti riguardo al futuro. Al contrario se le azioni intraprese non saranno efficaci, e non si riuscirà a trovare una soluzione ai problemi globali, ci saranno ragioni per essere pessimisti riguardo al futuro dell'umanità. In generale, è importante essere consapevoli delle sfide che l'umanità sta affrontando e lavorare insieme per trovare soluzioni sostenibili e durature”.

Nota
Tranne alcune semplici e insignificanti correzioni il testo ripropone esattamente le risposte fornite da ChatGPT 

 

 

 

 

 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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