La strategia del governo italiano per l'intelligenza artificiale: luci e ombre
Un treno da non perdere con eccessive regolamentazioni ma anche campo da normare per evitare squilibri e bilanciare problemi e opportunità
Già a maggio la Premier italiana Giorgia Meloni aveva partecipato in remoto al Summit sull'Intelligenza Artificiale a Seoul, esprimendo ambizioni e preoccupazioni. Da un lato l’impegno Italiano sotto la Presidenza del G7, con inserimento dell'IA tra le priorità e un piano d'azione che include regolamentazione e sicurezza, ribadendo l’’opportunità di una stretta collaborazione tra governi e imprese. Dall’altro la consapevolezza di criticità, per la perdita di lavori intellettuali con effetti negativi sull'occupazione e un’eclissi della classe media.
La bozza del disegno di legge sull'IA del governo Meloni prevede una fondazione per la ricerca e sviluppo dell'IA, norme anti-deepfake, incentivi fiscali e corsi di IA nelle scuole. La Sanità beneficerà di una piattaforma IA per migliorare i servizi. Risultano stanziati 150 milioni di euro per venture capital in tecnologie emergenti, ma non il miliardo inizialmente promesso. Sono previste come autorità di controllo Agid e Acn, con un comitato di coordinamento governativo.
A luglio l'Istituto per la Competitività ha criticato la strategia italiana per l'IA 2024-2026. Il piano è stato criticato per la mancanza di un budget specifico e dettagli concreti, rendendo difficile la sua attuazione. Contemporaneamente un’analisi di “Industria Italiana” richiama le disparità di investimento in IA: Gli Stati Uniti hanno investito 50 miliardi di dollari, la Cina 10 miliardi, mentre l'Unione Europea ha stanziato solo 5 miliardi. Inoltre i regolamenti etici come l'AI Act limiterebbero lo sviluppo del settore.
In conclusione, osserviamo che l'Italia si trova di fronte a una sfida cruciale nella gestione dell'IA. Il messaggio di Meloni al summit di Seoul e le ambizioni dichiarate del governo mostrano un impegno verso una governance globale e una collaborazione pubblico-privato, ma le criticità emerse dalla bozza di legge e dalla strategia nazionale sollevano le preoccupazioni di alcuni settori avanzati.
Il Governo e altri settori di opinione ritengono comunque che, insieme alle opportunità economiche, vadano valutati i rischi sociali e politici delle nuove tecnologie. La partecipazione di Papa Francesco al Vertice del G7 ha infatti lo scopo di aiutare a definire una prospettiva culturale e morale, dato il timore che l’IA induca una perdita della centralità dell’essere umano.