Quale futuro attende l'umanità? In arrivo il primo confronto pubblico tra uomini, avatar e intelligenza artificiale

Potrebbe sembrare parte di una trama di un film fantascientifico ma l’evento diventerà realtà il prossimo agosto grazie al SIDI

Quale futuro attende l'umanità? In arrivo il primo confronto pubblico tra uomini, avatar e AI
Fonte PxHere

L’arrivo di ChatGPT è stato uno shock per tanti e ha riportato al centro dell’attenzione le potenzialità dirompenti dell’intelligenza artificiale. Come già capitato altre volte istituti di ricerca e centri studio stanno provando a capire quale futuro attende l’umanità. Tra i protagonisti c’è anche il SIDI (Swiss Institute for Distruptive Innovation) che affronterà il tema con una modalità unica: un tavolo di discussione ibrido che per la prima volta in assoluto metterà di fronte uomini, avatar olografici di speaker che partecipano da remoto e agenti AI ovvero attori dotati di intelligenza artificiale.

Ognuno dei protagonisti analizzerà le minacce dell’AI per l’umanità esprimendosi nella propria lingua madre e saranno gli interpreti virtuali a fare in modo che tutti si comprendano. L'evento verrà trasmesso in streaming e potrà essere seguito nella lingua desiderata. Verrà replicato in real-time anche nel metaverso e sarà fruibile sia attraverso un normale computer che in realtà virtuale, tramite visore.  Per stroncare sul nascere ogni controversia sulla veridicità dei contenuti, come sta per esempio accadendo in questi giorni con le centinaia di video alterati delle dichiarazioni fatte al Forum di Davos, tutto sarà custodito in blockchain.

Potrebbe sembrare parte di una trama di un film fantascientifico ma il confronto diventerà realtà il prossimo agosto. Tiscali Notizie ha sentito il direttore del SIDI e ideatore dell’evento, Pietro Veragouth.

Come è nata l’idea di questa iniziativa?
“Nasce dalla chiara consapevolezza che ancora una volta, come accaduto con la pandemia e la crisi climatica, stiamo prendendo troppo alla leggera una questione che secondo molti esperti rappresenta una minaccia ancora più pesante”.

Un’affermazione forte.
“Lo so, ma purtroppo sono convinto che se non ci diamo seriamente una mossa le conseguenze potranno essere veramente gravi, e il punto di non ritorno stiamo per superarlo. Da qui la decisione di fare qualcosa di concreto per stimolare il dibattito”.

La piattaforma che ha illustrato sembra arrivare dal futuro ed è ancora in fase di sviluppo. È sicuro che per il mese di agosto tutto funzionerà?
“È una sfida impegnativa perché verranno integrate diverse tecnologie molto recenti, di cui alcune ancora relegate nei laboratori, ma sono molto fiducioso che raggiungeremo il risultato per tempo. Anzi, se tutto va secondo i piani dovremmo riuscire a integrare da subito anche un sistema, sempre basato sull’intelligenza artificiale, che impieghiamo all’interno del nostro istituto per stimolare la riflessione, ma per ora non voglio dire di più”.

Sarà un evento gratuito?
“Assolutamente sì, perché l’obiettivo è quello di coinvolgere il maggior numero di persone da tutto il mondo e per questo sarà fruibile in diverse lingue. Sono benvenuti gli sponsor e i sostenitori che, grazie al loro aiuto, ci permetteranno di allargare il più possibile la platea”.

La sua preoccupazione per la AI è evidente. E’ tra quelli che non vedono di buon occhio questa tecnologia?
“Al contrario. Sono un fervente transumanista e l’innovazione, in generale, mi appassiona moltissimo. Credo infatti che sia il migliore strumento di cui la razza umana disponga per evolvere e progredire però, come per tutte le tecnologie, esistono sempre i due lati della medaglia. L’AI nell’ultimo anno ha fatto passi veramente da gigante e quella che poteva sembrare una traiettoria in qualche modo gestibile, si è trasformata in un’iperbole. La posta in gioco è veramente troppo alta. Lancio uno stimolo di riflessione citando uno tra i più celebri scienziati dell’ultimo secolo, Stephen Hawking, che nel 2014 disse L’intelligenza artificiale potrebbe essere la migliore o la peggiore cosa mai accaduta all’umanità”.

Stephen Hawking

Quali sono (o potrebbero essere) i pericoli derivanti dallo sviluppo dell'AI?
“Al di là dei pericoli più evidenti e di breve periodo, come la scomparsa di moltissime professioni e l’ineluttabile fine di un numero sconfinato di aziende (che verranno però entrambe rimpiazzate), ci sono minacce più subdole e inquietanti di cui preoccuparsi che potrebbero emergere nel medio termine ma a cui bisogna cominciare a pensare sin d'ora. Da un lato abbiamo temi come la manipolazione (sistematica) dell’individuo, l’esacerbazione del potere da parte delle grandi aziende o di intere nazioni, l’indebolimento delle istituzioni democratiche, la divisione sempre più marcata tra chi dispone e chi non dispone di questa risorsa, giusto per fare degli esempi. Dall’altro c’è una questione più viscerale legata all’evoluzione di una tecnologia appena svezzata. Ma, indipendentemente dalla velocità con cui si svilupperà, arriveremo certamente alle super intelligenze, con quali conseguenze per l’umanità? Poi c’è un terzo tema veramente di difficile esplorazione, che è anche l’ambito di elezione del nostro istituto: quale sarà la risultante data dalla convergenza di due o più innovazioni dirompenti, come il computer quantistico, la realtà virtuale, i metaversi, le interfacce neurali, la robotica avanzata? Questo è ciò che m’inquieta veramente”.

Prima ha detto che la tecnologia è il migliore strumento di cui la razza umana dispone per evolvere e progredire. Sempre con riferimento all’intelligenza artificiale, quali sono le opportunità?
“Le possibilità sono infinite e le opportunità incalcolabili, sia dal punto di vista del progresso e del benessere per la società che da quello macroeconomico e del business, per il quale, ne sono convinto, stiamo per assistere a una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione innescata da OpenAI con il rilascio di ChatGPT, che ha reso l’AI uno strumento alla portata di chiunque abbia un’idea per sfruttarla, dal privato alla mega corporation. Il nuovo scenario, quindi, è completamente aperto e, lo insegna la storia, come sempre accade nei periodi caratterizzati dall’introduzione di un’innovazione dirompente, l’operatore attento e che sa interpretarne correttamente le dinamiche, riuscirà a cogliere sul nascere opportunità che, di questa entità, non si ripresenteranno per molto tempo”.

La tavola rotonda di aprile sarà un evento singolo?
“Assolutamente no. L’ambizione è quella di dar vita a una community che evolva nel tempo e che, grazie alle nuove tecnologie d’interazione offerte e ai sistemi di input di cui è dotata, sarà in grado di spostare l’asticella della discussione a nuovi livelli”.

Lei è il direttore del SIDI (Swiss Institute for Disruptive Innovation). Di cosa vi occupate esattamente?
“La nostra missione è quella di analizzare e individuare con il più largo anticipo le innovazioni, le tecnologie e gli agenti con il potenziale per sconvolgere, distruggere oppure creare un nuovo mercato e avere un impatto profondo sulla società, concentrando la propria ricerca negli ambiti che rappresentano una minaccia per l’umanità”.

IL TEST DI CHATGPT ESEGUITO DAL SIDI IN ESCLUSIVA PER TISCALI NOTIZIE