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Perché in futuro l’uso dell’automobile potrebbe essere un privilegio per pochi

Le difficoltà di ricarica delle auto elettriche inevitabilmente disincentiveranno l’utilizzo e potenti organizzazioni come il World Economic Forum stanno guidando la “crociata” per eliminare i parcheggi dalle città. Un prezzo da pagare per contrastare i cambiamenti climatici

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
Perché in futuro l’uso dell’automobile potrebbe essere un privilegio per pochi

Nei prossimi decenni guidare un'automobile potrebbe diventare un lusso riservato a pochi. Una buona notizia per il clima, meno per chi non riesce (o non può) rinunciare al suo utilizzo. Una rivoluzione della mobilità necessaria per salvare il pianeta ma dai contorni ancora poco definiti. 

Come noto tra meno di 12 anni in Europa sarà vietata  la vendita di auto a benzina e diesel.  Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva il provvedimento che vieta la vendita di veicoli con motori termici dal 2035. Ci saranno delle deroghe, i vecchi modelli potranno continuare a circolare ma è evidente che la tendenza è segnata: il futuro dell’automobile è elettrico.

La notizia è stata accolta quasi con incredulità in Italia dove gli automobilisti faticano ed entrare in sintonia con la nuova tecnologia, come dimostrano i dati di mercato. Le vetture full eletric nel 2022 hanno rappresentato appena il 3,7% delle vendite complessive e rispetto all'anno precendete hanno addirittura segnano una contrazione dello 0,9%. 

Nonostane la decisione del Parlamento europeo l'elettrico (non nella versione ibrida ma in quella full) appare uno scenario lontano, irreale e inquietante anche perché nessuno ha ancora capito come verrà risolto il problema della ricarica

Con le tecnologie attuali i tempi sono decisamente lunghi come si può vedere nella tabella seguente

Con riferimento ad alcuni dei modelli più venduti, per raggiungere una autonomia di 100 km si oscilla da un minimo di 1 ora a 2 ore e mezzo.

In Italia i veicoli circolanti sono oltre 39 milioni, oggi bastano pochi minuti per fare riferimento ma cosa accadrà quando ci saranno solo vetture elettriche? 

Se i tempi di ricarica sono quelli attuali è evidente che l’utilizzo dell’auto diventerà molto complesso. La tecnologia da qui al 2035 farà sicuramente progressi, ma al momento non ci sono certezze sul fatto che  i tempi possano essere quantomeno simili a quelli attuali di rifornimento. 

Ma anche ipotizzando scenari ottimistici sulle tecnologie di ricarica dei veicoli e sulla durata delle batterie, sugli automobilisti europei incombe un’altra minaccia: la crociata contro i parcheggi nelle città.

Su questo punto è molto attivo il World Economic Forum che da un lato sta promuovendo la micromobilità (in particolare quella basata sulle bici a pedalata assistita) e dall’altro sta disincentivando la costruzione di parcheggi pubblici.

Quanto sta già facendo una città importante come Parigi è un riferimento per tutta l'Europa. L’amministrazione intende rimuovere la metà dei parcheggi lungo le stradi con l’intento di liberare spazio per i cittadini. Almeno 70 mila parcheggi saranno eliminati entro il 2025.

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Il piano rappresenta solamente l’ultimo passo nella crociata contro l’uso eccessivo delle automobili in città. Passaggio obbligatorio per ridurre l’inquinamento e rendere l’aria più respirabile come sostenuto dalla Global New Mobility Coalition, l'iniziativa del WEF nata per stimolare l'azione pubblico-privato verso un futuro di mobilità urbana condiviso e decarbonizzato

Ormai è chiaro a tutti che per salvare il pianeta è necessario fare sacrifici e il primo della lista sembra proprio essere un minore utilizzo dell’automobile soprattutto in città, dove non sarà semplice né ricaricare i veicoli, né parcheggiarli.

 

 

 

 

Michael Pontrellidi Michael Pontrelli   
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