Negli ultimi anni le tecnologie hanno fatto passi avanti innegabili e arrivano a semplificare la vita un po’ in tutti gli ambiti della vita quotidiana: si parla di accessori intelligenti, cosiddetti smart, che semplificano determinate operazioni, che consentono il controllo anche da remoto per ottimizzare le tempistiche.
Conquiste con le quali ormai si è soliti confrontarsi tutti i giorni, dalle smart Tv passando per gli smartphon
e fino alla domotica, con accessori appositamente ideati per rendere la propria casa maggiormente intelligente e integrata con tecnologie multimediali di ultima generazione.Ma se si andasse ad effettuare una panoramica complessiva della situazione ci si renderebbe conto che questa dinamica riguarda ormai tutti gli aspetti del vivere quotidiano e che, se si tentasse di gettare uno sguardo al futuro, presto potrebbe anche rafforzarsi, con l’intelligenza artificiale a fare capolino dietro l’angolo.
La rivoluzione smart
La tecnologia smart sta rivoluzionando tutti i prodotti ed i servizi, sia quelli innovativi che quelli tradizionali: un tempo composti esclusivamente da parti meccaniche ed elettriche, i prodotti sono diventati sistemi complessi che combinano hardware, sensori, archiviazione dati, microprocessori, software e connettività in una miriade di modi.
Se i componenti fisici comprendono le parti meccaniche ed elettriche del prodotto (ad esempio in un'auto includono il blocco motore, i pneumatici, le batterie ecc…), i componenti intelligenti comprendono i sensori, i microprocessori, l'archiviazione dei dati, i controlli, il software e, in genere, un sistema operativo integrato e un'interfaccia utente avanzata.
Un’applicazione concreta arriva, ad esempio, dalla domotica, ovvero la disciplina che nasce per migliorare la funzionalità delle abitazioni facendo ricorso ad automazioni e tecnologie smart di ultima generazione. Il tutto per consentire di gestire da remoto e in modo intelligente gli apparecchi di casa. Settore che, secondo i dati del Politecnico di Milano, vale oggi oltre 500 milioni di euro.
Settori di applicazione, dai tradizionali ai più particolari
Ma le applicazioni concrete di accessori smart riguardano tantissimi settori, non soltanto la domotica e non necessariamente quelli facilmente immaginabili, come nel caso del mondo degli smartphone. Un settore che sta vivendo questo passaggio verso l’innovazione smart, ad esempio, è quello dei sexy toys, che come avevamo visto già in passato ha intrapreso ormai la strada verso il concetto di smart.
In Italia si è assistito ad un boom, negli ultimi anni, di vendita di sexy toys in rete ed oggi le realtà del settore che operano in Italia, come il portale EasyToys, si stanno adeguando proponendo gadget e prodotti di ultima generazione che utilizzino tecnologie smart. L'idea di un vibratore "intelligente" è diventata realtà, per quanto possa apparire bizzarra; si tratta di dispositivi che possono essere gestiti tramite app per controllare a distanza i reciproci (tra due partner) giocattoli sessuali da paesi diversi.
E in generale, la crescente popolarità dei giocattoli sessuali negli ultimi anni dimostra che la società è diventata più a suo agio nel portare la tecnologia in camera da letto.
Verso l’intelligenza artificiale
Una vera e propria rivoluzione che potrebbe essere solo il primo step prodromico di un ulteriore salto in avanti. Se si cerca di guardare al futuro anticipando quello che potrebbe accadere, è l’intelligenza artificiale a fare capolino, una realtà che già oggi trova diversi campi di applicazione e che ben presto potrebbe riguardare tutti gli aspetti della vita quotidiana.
Il mercato italiano relativo a questo comparto cresce costantemente, nel 2021 è aumentato del +27% raggiungendo un valore complessivo di quasi 400 milioni di euro (dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano). Cifra che risulta essere raddoppiata in meno di due anni e che potrebbe aprire scenari interessanti per il futuro.
Soprattutto se si riuscirà a colmare il gap tra aziende piccole / medie e aziende grandi, visto che ad oggi la differenza è evidente: se il 60% delle grandi realtà imprenditoriali italiane ha adottato almeno 1 progetto di Intelligenza Artificiale, tra le piccole e medie imprese il dato scende ad appena il 6%.