Un innovativo algoritmo per verificare la correttezza del codice fiscale
L’accuratezza di un sistema di calcolo del codice fiscale è oggi essenziale in moltissimi ambiti, soprattutto se si considera che ormai è richiesto praticamente ovunque, specialmente nelle operazioni online.
Il codice fiscale rappresenta ancora oggi uno strumento fondamentale per l’identificazione delle persone che viene richiesto in molteplici applicazioni: soprattutto online nel mondo dell’e-commerce è importante verificare che il codice fiscale degli acquirenti sia corretto per poter adempiere agli obblighi fiscali. Oggi esiste un innovativo sistema di controllo e verifica del codice fiscale: vediamo come funziona.
Che cosa è il codice fiscale
Vale la pena iniziare dalla definizione stessa di codice fiscale. Come non sarà sfuggito a molti, si tratta di un codice alfanumerico, composto cioè da lettere dell’alfabeto e numeri, diviso in varie sezioni. Ogni codice fiscale si lega in maniera univoca ad un solo cittadino, sin dalla sua nascita.
Le prime sei lettere del codice fiscale si riferiscono al cognome e al nome del cittadino. Proseguendo, si incontreranno le ultime due cifre del suo anno di nascita, seguite da una lettera che identifica il mese in cui è nato il cittadino. Segue poi un nuovo numero, che si riferisce al giorno di nascita dell’intestatario del codice: questo numero resta invariato per gli uomini, mentre si ottiene sommando 40 al reale giorno di nascita per le donne (con questo stratagemma è possibile conoscere anche il sesso del titolare).
Si prosegue con un blocco composto da una lettera e tre cifre (il cosiddetto codice Istat) che corrispondono al comune di nascita del proprietario del codice. Esistono delle tabelle specifiche consultabili online presso il sito dell’Agenzia delle Entrate che permettono di conoscere i codici di ogni comune, garantendo così la possibilità di fare un confronto e soddisfare la propria curiosità. Infine, un algoritmo stabilisce la sedicesima e ultima lettera, che andrà a chiudere il codice fiscale.
Come calcolare il codice fiscale inverso
Dato un determinato codice fiscale è possibile risalire facilmente ad alcuni dati anagrafici del titolare come sesso, luogo e data di nascita e questo calcolo viene fatto ormai da qualsiasi decodificatore.
Il problema più grande è quello di risalire al corretto nome e cognome: la stessa sequenza di lettere può infatti essere stata generata da diversi nomi e cognomi. Per fare un esempio pratico, la sequenza iniziale RSS può riferirsi a cognomi molto comuni come Rossi e Russo.
Associando però questa informazione al luogo di nascita, è possibile dare un’indicazione su quale possa essere il cognome più probabile: se l’individuo è nato a Napoli sarà più probabile il cognome Russo mentre se è nato a Milano, Rossi è la soluzione più probabile.
Il sito Codicefiscale.it attraverso il calcolo del codice fiscale inverso riesce a restituire i nomi e cognomi più plausibili grazie a un algoritmo che permette di incrociare i dati di oltre 200.000 nomi e cognomi italiani in base alla loro presenza sul territorio italiano.
Ma non solo: l’innovativo sistema di verifica riesce anche ad individuare eventuali errori nel codice fisale (ad esempio se una lettera poco leggibile sulla tessera è stata riportata in maniera errata) e suggerisce il codice corretto.
Inoltre, riesce a stabilire se ci sono delle anomalie: se alla data di nascita del titolare il comune di nascita risultava effettivamente attivo (e non soppresso magari in seguito ad una fusione con un altro comune); stessa cosa per le nazioni per i cittadini nati all’estero: è impossibile che un individuo sia nato in URSS nel 1998 visto che il territorio è stato ufficialmente soppresso nel 1992 (e quindi lo stato di nascita dovrebbe essere Russia o un altro degli ex territori dell’Unione Sovietica).
A che cosa serve la verifica del codice fiscale
L’accuratezza di un sistema di calcolo del codice fiscale inverso è oggi essenziale in moltissimi ambiti, soprattutto se si considera che ormai è richiesto praticamente ovunque, specialmente nelle operazioni online. Come già accennato, l’esempio più importante è quello degli e-commerce, che rilasciano una fattura in seguito agli acquisti eseguiti in piattaforma. Questa operazione richiede oggi la verifica dei dati forniti dall’acquirente, tra cui spicca proprio il codice fiscale.
Proseguendo su questa strada, qualsiasi operazione di fatturazione elettronica trova nei sistemi per calcolare il codice fiscale inverso un valido alleato. Verificare la veridicità dei dati forniti dai clienti è infatti il primo passo per emettere una fattura che, altrimenti, verrebbe certamente respinta dal sistema.
Allo stesso modo, si può spaziare per altri campi di applicazione, andando oltre gli e-commerce e guardando a quegli enti che gestiscono banche dati, anche di notevoli dimensioni.
Il codice fiscale è spesso fornito dagli utenti per molte ragioni: ad esempio per sottoscrivere assicurazioni e prestiti, oppure contratti per l’attivazione di utenze di luce, gas e telefonia sono tutti validissimi esempi di quanto sia ormai centrale la correttezza del codice fiscale. Sfruttare gli opportuni sistemi per verificarlo è dunque più che mai essenziale.