Rinnovare casa con la domotica: i costi e gli interventi base da fare
Rivoluzionare la propria casa, rendendola smart e sempre più all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, sta diventando la priorità di molti italiani.

Le soluzioni disponibili oggi sono diverse, e si adattano non soltanto alle varie concrete esigenze delle singole abitazioni, ma anche ai differenti budget messi a disposizione dai proprietari. Tenere presenti le diverse agevolazioni fiscali esistenti, nonché i costi orientativi di un impianto domotico di base, può dunque aiutare a farsi un’idea di cosa significhi trasformare la propria casa in una smart home.
Cosa serve in una smart home
Ragionando sulla premessa che la smart home altro non è che una casa capace di comunicare con il proprietario, è chiaro che il cuore di una casa intelligente deve essere costituito proprio dal sistema di comunicazione. Quest’ultimo è costituito proprio dalla rete WiFi: in breve, a rendere eccezionale una casa con la domotica è il fatto che tutti i principali strumenti tecnologici sono dotati di un modulo che li collega a internet, sottoponendoli allo stesso tempo a un dispositivo di controllo.
Il dispositivo di controllo è un altro elemento essenziale, e può essere costituito da un tablet o uno smartphone, su cui deve essere prontamente installata l’apposita app per gestire gli specifici aspetti della casa.
L’uso dell’app permette di controllare e gestire i diversi strumenti anche quando si è lontani, mentre quando ci si trova a casa è possibile concretamente comunicare con l’abitazione grazie a quegli smart speaker che stanno tuttora monopolizzando l’attenzione dei più curiosi.
Gli impianti essenziali
Data la panoramica sui principali elementi che costituiscono un impianto domotico, è possibile arricchire il quadro in base alle proprie esigenze specifiche, visitando anche portali quali ildunque.it per ulteriori approfondimenti e suggerimenti su come rendere smart la propria casa.
L’idea di fondo deve essere sempre quella di creare un impianto compatto e, per questa ragione, tutti i diversi elementi devono essere tra loro compatibili: dallo smart speaker agli attuatori, passando per gli elettrodomestici dotati dell’apposito modulo WiFi.
Il tutto poi deve essere integrato da appositi sensori, il cui ruolo è centrale sotto diversi punti di vista, dal comfort alla sicurezza, passando per un sostanziale abbattimento dei consumi.
Vale la pena valutare positivamente l’implementazione di sensori di vario tipo, proprio perché alcuni di questi si rivelano essenziali per la gestione dell’illuminazione, in combinazione con un impianto di luci capace di accendersi solo all’ingresso di qualcuno in una data stanza.
A titolo d’esempio, un altro sensore capace di monitorare la temperatura dell’acqua in caldaia permetterà a quest’ultima di attivarsi e spegnersi solo quando richiesto. Infine, i dispositivi di sicurezza di cui munire la propria abitazione fanno di solito largo uso di sensori di vario genere.
A integrare l’impianto di una casa domotica, implementati sempre tramite tecnologia WiFi, non possono che esserci gli elettrodomestici smart in circolazione: dalla lavatrice alla lavastoviglie, passando per il frigorifero e il forno, ogni elettrodomestico ha ormai una versione con apposito modulo WiFi, pensato proprio per la domotica.
Non da meno, l’uso di pannelli fotovoltaici e di altri sistemi di risparmio energetico possono completare il quadro di una casa intelligente e sicuramente più ecosostenibile.
Una panoramica sui costi
L’enorme diffusione di strumenti tecnologici utili alla domotica si deve anche al relativo abbattimento dei prezzi cui sono andati incontro questi prodotti. È ovvio che l’esatta percezione del costo di un rinnovamento di questo tipo dipende in primo luogo dal budget dei proprietari e dal tipo di rivoluzione che intendono applicare in casa.
Se si sta andando incontro a una completa ridefinizione dell’impianto elettrico, chiaramente l’implementazione di strumenti smart si rivelerà una spesa in proporzione minima, pari a circa il 20% del totale.
In linea di massima, è possibile ridefinire impianto elettrico ed apparecchiature in una casa di circa 80 mq, con poco meno di 10.000 euro di spesa. Le cifre sono ovviamente destinate ad aumentare per le case più grandi, tenendo conto dei costi di materiali, certificazioni e installazioni.
Non da ultimo, va valutato l’impatto che l’installazione di alcuni strumenti ha sui consumi diretti, in termini di efficientamento energetico: questo fattore permette di sfruttare il bonus domotica della recente Legge di Bilancio, approfittando così di un’agevolazione non indifferente, pari fino al 65% da convertire in detrazioni fiscali.
Si tratta di un bonus che può dunque rivelarsi utile nell’acquisto di climatizzatori smart o di sistemi per la produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo, nonché per l’installazione di impianti di riscaldamento ad alta efficienza.