Come l’intelligenza artificiale cambierà la SEO e la creazione di contenuti per il web
È uno degli argomenti più gettonati negli ultimi mesi, da quando il concetto di intelligenza artificiale è diventato più popolare (non che prima non fosse presente, ma era di nicchia) alimentando domande e dubbi sul futuro. Cosa succederà alla nostra società con riferimento soprattutto ad alcuni comparti, a partire dal marketing?

Interrogativi più che leciti ai quali si sta cercando di fornire risposte, partendo dal fatto che senza dubbio si assisterà ad una sinergia di forze grazie alla quale (spoiler) l’uso dell’intelligenza artificiale potrà essere incanalato in una direzione positiva. Partiamo da una definizione:
l’AI (Artificial Intlligence, dall’inglese) o IA in italiano, è un insieme di software e hardware che presentino le stesse caratteristiche di un essere umano a livello di apprendimento e interazione con il mondo circostante. In sostanza è quello che ha fatto sempre paura e affascinato al contempo. La macchina che si avvicina all’uomo.
Intelligenza artificiale e Digital Marketing
Chi si occupa di marketing sta cercando di capire in che modo l’intelligenza artificiale potrebbe cambiare il settore con particolare riferimento per il digital; il tutto partendo dal fatto che l’uso di algoritmi così avanzati e la capacità di apprendimento automatico, come vedremo, possono essere validi alleati per chi lavora nel digital marketing.
E sono in particolare alcune branche della sfera digital a poterne risentire, su tutte la Seo, ovvero l’arte di ottimizzare i siti per i motori di ricerca; quindi, lavorare sulle caratteristiche di un sito web per renderlo più ‘gradito’ a Google. In che modo la Seo può essere influenzata dall’intelligenza artificiale?
Seo e intelligenza artificiale: quale legame ci sarà
Su tutti, i contenuti di testo che, come noto, sono fondamentali in qualsiasi strategia di Seo onsite a livello di digital marketing per posizionarsi sui motori di ricerca; e l’uso maggiore che si sta facendo dei sistemi di intelligenza artificiale come Chat Gpt è proprio quello della scrittura dei contenuti di testo. È consigliabile?
Dipende come si approccia il discorso. Come ci dice Pierfrancesco Palattella, che lavora in qualità di consulente Seo da oltre 10 anni con il suo progetto Professione Scrittura e con la sua agenzia digital Linking Agency, “uno dei pilastri sul quale si basa il lavoro del Seo è proprio quello di produzione di contenuti editoriali aggiornati, di qualità approfonditi e in grado di rispondere in modo esaustivo a ciò che l’utente sta cercando. Un lavoro che richiede molta dedizione e notevole quantità di tempo, oltre che un ‘occhio’ umano in grado di analizzare ciò ci cui s’è bisogno. In sostanza i vari tool di intelligenza artificiali presenti oggi, da Google Bard a Chat Gpt passando per tutti gli altri, possono essere utili per supportare il lavoro del Seo, in particolare del content marketing, ma non possono sostituire la figura umana.”
L’importanza di scrivere contenuti con un approccio ‘umanistico’
Anche perché al primo posto c’è sempre il discorso della scrittura di testi che devono essere pensati anche per l’utente. Continua ancora Pierfrancesco Palattella:
“La Seo copy, così come il copy tradizionale in campo pubblicitario, è un qualcosa che richiede un certo ‘feeling’, un approccio umano e umanistico, che metta quindi al centro la persona che andrà a ricevere il messaggio, intesa come essere umano. Non un robot quindi. Un buon lavoro di content strategy consente da un lato di incrementare il posizionamento di un sito su Google ma dall’altro deve essere accompagnato da un messaggio persuasivo e qualitativo per chi legge.
I testi scritti dall’intelligenza artificiale sono basati sul cosiddetto NLP, Natural Language Processing, un processo che parte dal linguaggio naturale basilare e che aiuta proprio le macchine a comprendere il linguaggio umano in modo che possano eseguire automaticamente attività ripetitive.”
In sostanza affidarsi totalmente alle ‘macchine’ per la scrittura dei contenuti potrebbe essere controproducente, oltre che deleterio per la qualità stessa di quanto si trova in rete:
“In molti si stanno affidando ai vari sistemi di intelligenza artificiale per scrivere contenuti del proprio sito, che si tratti di testi editoriali o di copy; in molti casi potrebbe anche funzionare, ma si deve sempre partire della tipologia del progetto.
Difficilmente un sito di un brand di un certo tipo, che abbia l’esigenza di parlare con il proprio target di riferimento sia per comunicare che per vendere, può pensare di affidarsi totalmente a questo genere di strumento. Tra l’altro i sistemi di AI si basano sulla scansione di quantità infinite di dati che vanno poi a rielaborare, sulla base di quanto viene detto in rete: quindi difficilmente si avranno contenuti originali, ma sempre copie parziali di quanto già scritto, tra l’altro con uno stile piuttosto standardizzato.”
Il futuro del Digital Marketing con l’Intelligenza Artificiale
Quindi cosa si potrebbe prevedere per il futuro dell’intelligenza artificiale applicato al mondo del digital marketing e in particolare della Seo / scrittura per il web? Difficile da prevedere:
“sicuramente siamo entrati in una nuova era dalla quale difficilmente si potrà tornare indietro. È impensabile che, da qui al futuro, chi opera nel mondo digital marketing / Seo decida di fare a meno di questi strumenti, innegabile. D’altra parte si è iniziato a parlare di intelligenza artificiale applicata alla Seo non oggi, ma nel ‘lontano’ 2015 quando Google introdusse l’algoritmo RankBrain, primo sistema basato proprio sull’intelligenza artificiale.
Quanto sta avvenendo è quindi una naturale evoluzione di un processo che nei prossimi anni andrà avanti e, probabilmente, si andrà ad affinare sempre più: non possiamo sapere dove si arriverà in futuro e quanto questi sistemi si avvicineranno sempre più al lavoro dell’uomo, quello che sappiamo ad oggi è che si tratta di un qualcosa che deve andare di pari passo con il lavoro di un essere umano, che non può sostituire ancora il pensiero e l’approccio ‘umanistico’ che una figura umana, inevitabilmente, ha”.