I mercati finanziari non si spaventano di fronte alla vittoria della Meloni e mandano un messaggio chiaro

Gli investitori internazionali sono convinti che sul fronte economico il nuovo esecutivo si muoverà nel solco delle politiche adottate dal premier uscente Mario Draghi. Per caratterizzare il proprio governo la leader di Fratelli d'Italia si concentrerà su sicurezza, immigrazione e diritti civili ovvero su temi che interessano poco o niente la finanza

I mercati finanziari non si spaventano di fronte alla vittoria della Meloni e mandano un messaggio chiaro
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La vittoria di Giorgia Meloni non spaventa i mercati finanziari. Piazza Affari ha aperto la giornata in territorio positivo con un rialzo superiore a quello degli altri principali listini europei. Stabile lo spread, ovvero il differenziale di rendimento tra il titolo di Stato decennale italiano e quello tedesco. Gli investitori promuovono dunque la leader di Fratelli d’Italia e (almeno per il momento) dimostrano di credere alla sua svolta moderata.

Durante la campagna elettorale Meloni più volte ha rassicurato l’Europa e gli Stati Uniti sulla sua intenzione di non cambiare il posizionamento dell’Italia: dentro l’Unione Europea e dentro la Nato.

Un confronto con Bruxelles sulla politica fiscale e sulle riforme da portare avanti nel nostro Paese sarà inevitabile ma nessuno crede che si arriverà allo strappo. L’euroscetticismo resterà entro margini tollerabili. Questa almeno è la grande scommessa degli investitori internazionali.

Tradotto in termini concreti: la Meloni non ha nessuna intenzione di “sfasciare” i conti pubblici. E a questo riguardo è importante sottolineare che Fratelli d’Italia si è sempre mostrata contraria allo scostamento di bilancio per affrontare la crisi energetica, in perfetta sintonia con il premier uscente Mario Draghi.

A rassicurare i mercati c’è anche la ciambella di salvataggio predisposta dall’Europa per affrontare eventuali crisi. La presidente della Commissione europea Von der Leyen lo ha detto senza tanti giri di parole alla vigilia del voto: “ Se in Italia si va verso una direzione difficile abbiamo gli strumenti per intervenire”.

Lo strumento più importante è il TPI ovvero il nuovo scudo anti spread varato dalla Banca centrale europea a luglio del 2022 con lo scopo di evitare attacchi speculativi contro i titoli di Stato dei Paesi più indebitati, nel cui elenco figura al primo posto proprio l’Italia.

La tranquillità degli investitori internazionali è rassicurante e allo stesso trasmette una convinzione importante per capire cosa succederà nei prossimi mesi con il varo del nuovo governo: sul fronte economico ci sarà una sostanziale continuità con l’Agenda Draghi. La profonda crisi economica autunnale sarà affrontata nel solco di quanto fatto dall’ex presidente della BCE.

Il nuovo esecutivo cercherà di trovare una proprio identità su altri fronti: sicurezza, blocco navale nel Mediterraneo per fermare l’immigrazione, difesa della famiglia tradizionale, contrasto delle teorie di gender, contrasto dell’eutanasia e dell’aborto.  Tutti temi che fondamentalmente non interessano gli investitori internazionali.

Se Giorgia Meloni dovesse smarcarsi da questo “recinto” resuscitando vecchie pulsioni euroscettiche allora i mercati senza alcun dubbio farebbero sentire la propria voce testando sul campo la validità delle difese preparate dalla BCE.

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