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[Intervista] “La riforestazione globale ha dei nuovi alleati: i droni"

Per combattere il disboscamento nel mondo, la startup australiana AirSeed Technologies ha ideato e sviluppato droni specializzati nella piantumazione di alberi, un sistema che consentirà una riforestazione generalizzata a velocità centinaia di volte superiori rispetto a quelle attuali.

Simone Trebbidi Simone Trebbi   
[Intervista] “La riforestazione globale ha dei nuovi alleati: i droni'
Drone piantumatore di AirSeed Technologies

6 anni e 284 giorni.

Valutando l’andamento dei tassi di emissione di CO2, è questo ad oggi il tempo rimasto per salvare il pianeta secondo i calcoli del progetto Climate Clock, orologio virtuale proiettato in contemporanea sugli edifici più iconici delle capitali internazionali per ricordare la deadline entro cui raggiungere la neutralità carbonica.

Il 2030 è una data non solo simbolica, ma soprattutto programmatica.

Con un bilancio di anidride carbonica in costante esaurimento e strategie di contenimento dell’emergenza climatica ancora troppo deboli, la giusta strada da percorrere sembra ancora lontana dall’essere imboccata.

Tra tutte le misure di contrasto già operative spicca il processo di riforestazione, ingrediente chiave per il futuro degli ecosistemi e più in generale della Terra ma vittima di dinamiche lente e poco efficaci.

È ormai assodato, infatti, come le tecniche di piantumazione classiche non riescano a rispondere in modo adeguato al fabbisogno di ossigeno e raffreddamento terrestre necessari per limitare le conseguenze negative della crisi ambientale.

La soluzione? Arriva dall’impiego di nuove tecnologie al servizio della sostenibilità.

Un caso su tutti è quello di SIDI (Swiss Institute for Disruptive Innovation), ideatore della piattaforma The Greenest e che, lo scorso anno, ha conquistato il terzo posto in Europa per numero di alberi piantumati.

Fondato in Ticino nel 2016 e punto di riferimento per quanto riguarda l’approccio disruptive alla tecnologia in ottica green, SIDI è in prima linea nella promozione di iniziative ad alto impatto socio-ambientale con un obiettivo ben preciso: intensificare l’impegno comune affinché la salvaguardia dell’ecosistema diventi una priorità per un numero sempre più alto di persone.

Pietro Veragouth, founder e direttore dell’eccellenza ticinese, spiega che “la sinergia tra innovazione e sostenibilità rappresenta un’opportunità straordinaria per compiere un passo in avanti significativo nella lotta ai cambiamenti climatici.

L’impatto positivo delle nuove tecnologie, infatti, non si limita semplicemente all’introduzione di modalità operative più performanti sotto il profilo dell’efficacia, ma permette anche di abbattere sensibilmente i costi e le tempistiche d’azione.

Nel caso specifico della riforestazione, ad esempio, innovazioni adeguate possono dare una svolta decisiva al processo in corso”.

Misure chirurgiche, quindi, ma predisposte per essere attuate su larga scala, dal carattere disruptive e soprattutto rapide, pronte cioè a entrare in azione e generare un impatto determinante in tempi brevi.

Sono queste le caratteristiche del progetto AirSeed Technologies, startup australiana che ha ideato e sviluppato droni specializzati nella piantumazione di alberi, un sistema che consentirà una riforestazione generalizzata a velocità che promettono di essere centinaia di volte più rapide rispetto a quelle attualmente impiegate.

Come? E con quali prospettive future?

Tiscali News ha intervistato il CEO e co-founder di AirSeed Technologies, Andrew Walker, per comprendere come i droni piantumatori possano risolvere una delle problematiche più attuali e drammatiche del nostro tempo.

Un drone piantumatore di AirSeed con i suoi ideatori

1) Andrew Walker, come nasce un progetto ambizioso e dal potenziale disruptive come AirSeed? 

AirSeed è un'azienda di risanamento ambientale che sta vivendo una crescita rapidissima sul mercato.

Abbiamo sviluppato droni specializzati nella piantumazione di alberi, dotati di capacità di apprendimento automatico ed equipaggiati con la nostra biotecnologia proprietaria relativa ai semi, pensati per ripiantare rapidamente vaste aree di terreno spoglio e accelerare così la riforestazione su scala globale.

La nostra missione, infatti, è piantare 100 milioni di semi all'anno entro il 2024 e ripristinare la biodiversità perduta in tutto il mondo.

La nostra avventura è iniziata all’inizio del 2019 a Sydney, dove abbiamo la sede centrale, a cui ha fatto seguito un ufficio satellite secondario a Città del Capo, in Sudafrica.

Australia ed Africa, al momento, sono al centro del nostro focus e stiamo lavorando intensamente per portare il nostro contributo concreto in queste macroaree.

Gli obiettivi dei progetti di ripristino sono diversi, e lavoriamo in sinergia con i proprietari terrieri per affrontare le problematiche ed esigenze del loro territorio.

Nello specifico, stiamo portando avanti progetti di rewilding che creeranno un importante corridoio per la fauna selvatica tra due parchi nazionali, la collaborazione con una giovane famiglia appassionata di restauro e desiderosa di lasciare un'eredità ai propri figli e alla comunità, e gestione di terreni colpiti da incendi dove la riforestazione naturale è stata messa a dura prova.

Ideati per favorire un ripristino su larga scala, inclusi gli ecosistemi più delicati, i nostri droni piantumatori possono essere utilizzati ovunque per rispondere a un'esigenza globale.

Io e Andries Louw, mio socio e co-founder, condividiamo la passione per l'ambiente e abbiamo voluto fornire una risposta concreta all’urgenza di affrontare il ripristino della biodiversità nel modo giusto, attraverso pratiche ecologiche disruptive e con un approccio scientifico molto ben definito.

2) Quali sono le principali sfide che avete affrontato per dare vita a una tecnologia estremamente sofisticata come quella alla base dei vostri droni? 

Ci sono state molte sfide durante il processo di sviluppo di AirSeed, dalla velocità con cui l'industria e le autorità di regolamentazione hanno adottato le innovazioni nella tecnologia e negli approcci operativi fino alla complessità di affrontare le pratiche di ripristino della biodiversità in una moltitudine di luoghi geografici, terreni, climi e tipologie di suolo differenti.

Non ultimo, comprendere appieno il modo in cui l’innovazione di AirSeed potesse avere non soltanto un impatto ambientale, ma anche di carattere sociale.

Nonostante l’idea di partenza fosse quella di progettare e costruire una nuova tecnologia per consentire pratiche di ripristino ambientale accessibili e scalabili, ci siamo presto resi conto di come la scienza e le best practice ecologiche siano altrettanto importanti nello sviluppo di soluzioni tecnologiche.

La semplice creazione di droni per piantare semi in modo più rapido ed economico non risolve infatti la devastazione causata dalla deforestazione su larga scala o da disastri naturali come gli incendi o altri eventi estremi.

È quindi fondamentale concentrarsi sul ripristino della biodiversità su vasta scala, considerando quali specie debbano essere piantate in determinati luoghi, e quale funzione queste specie possono fornire all'intero ecosistema.

3) I droni sviluppati da AirSeed riescono a far cadere più di 40 mila semi al giorno sui terreni da riforestare. Quali sono le fasi dell'operazione? 

L'obiettivo di fondo di tutti i progetti di riforestazione che intraprendiamo è quello di restituire al territorio la biodiversità perduta.

Questo è anche un principio fondamentale della nostra impresa ed è al centro di ciò che facciamo.

Per perseguire il raggiungimento di questo obiettivo procediamo attraverso indagini ecologiche su ogni sito piantando specie rigorosamente autoctone.

Le nostre piantine includono alberi, arbusti ed erbe di ogni sorta e favoriscono una più profonda riqualificazione degli ecosistemi degradati.

Il tutto, appunto, a una velocità altissima.

I droni AirSeed sono in grado di piantare fino a 40.000 baccelli di seme al giorno, di accedere ad aree remote, pericolose e inaccessibili e di etichettare tramite GPS ogni singola attività.

Dati alla mano, la nostra soluzione risulta circa 25 volte più veloce e più conveniente dell'80% rispetto ai metodi di piantagione manuale.

4) In che modo la vostra tecnologia riuscirà a sostenere non solo l'ecosistema, ma anche un settore chiave come l'agricoltura?

Le tecniche di risanamento già consolidate, come la semina in tubetto e la semina a spaglio, sono troppo costose per essere diffuse su larga scala.

Inoltre, aspetto non secondario, comportano lo spreco di grandi quantità di sementi e offrono tassi di successo del tutto insufficienti per garantire la corretta riuscita dell’operazione.

Per questo abbiamo deciso di creare droni specializzati e sistemi di consegna in grado di piantare fino a 16 specie diverse a ogni volo e di etichettare con tecnologia GPS ogni baccello di seme, permettendoci così di effettuare un monitoraggio approfondito dopo la semina.

I nostri baccelli brevettati sono personalizzati in funzione della varietà di pianta e della tipologia di terreno da piantumare.

Soluzioni praticabili di questo genere, che hanno un impatto positivo sull'ambiente e rispondono alle esigenze di biodiversità dei micro-ecosistemi, sono al centro della nostra missione, che portiamo avanti sviluppando soluzioni tecnologiche e scientifiche per favorirne la massima accessibilità possibile.

5) L'uso dei droni non si limita al supporto del rimboschimento. È pensabile che possano svolgere un ruolo importante anche nella lotta al problema sempre più urgente della fame nel mondo?

I droni, così come altre tecnologie innovative, offrono una moltitudine di casi d'uso molto ampia che li rende perfetti per essere utilizzati in caso di problemi umanitari.

6) Secondo le sue previsioni, quale sarà l'impatto della tecnologia nella protezione dell'ambiente e nello sviluppo sociale in futuro? Saranno gli standard della piantumazione?

AirSeed offre un approccio unico e nuovo alla riforestazione che cattura grande interesse.

Educare sull'importanza della conservazione ambientale, e su come la salute del nostro pianeta sia strettamente legata a quella umana, è di fondamentale importanza e tutti dovrebbero contribuire a questa missione.

Sulle nostre piattaforme social condividiamo video sui nostri metodi e sui progetti di piantumazione, un ottimo modo per far conoscere ciò che facciamo e stimolare l’interazione da parte degli utenti e degli stakeholders interessati.

Inoltre nasciamo in Australia, un Paese storicamente noto per alcuni degli ecosistemi più unici del pianeta ma anche per eventi climatici e meteorologici estremi come i periodi di siccità prolungata e i vasti incendi che periodicamente la colpiscono.

La loro intensità è purtroppo direttamente attribuibile ai cambiamenti climatici ed è un problema che si aggrava ogni giorno di più.

Se non si sarà in grado di affrontare il problema in modo concreto, molte specie di piante e animali rischiano un’estinzione che presto o tardi riguarderà tutti gli ecosistemi.

7) L'imprenditoria di domani non potrà prescindere dalla responsabilità etica e sociale. Qual è il suo consiglio per chi vuole sviluppare progetti altamente innovativi legati alla sostenibilità?

Gli imprenditori, i leader, i pensatori e tutti gli innovatori che sviluppano progetti e tecnologie dedicati alla sostenibilità sono già abituati a valuatre correttamente la responsabilità etica e sociale della propria impresa.

Il business può favorire un cambiamento sano, ma assicurarsi che le aziende siano pronte ad adottare le giuste tecnologie rimane uno degli ostacoli più grandi da affrontare.

Per questo crediamo fermamente nell’operatività ma anche nell’esigenza di sensibilizzare quante più persone possibile sulle responsabilità etiche che, ognuno di noi, ha nei confronti del pianeta che ci ospita.

8) AirSeed tra 10 anni: quali sono i risultati che intendete raggiungere? Credete di aver raggiunto il pieno potenziale della vostra tecnologia? E quali altre potenzialità sono ancora inesplorate?

Il nostro obiettivo è quello di creare un'azienda globale che generi un impatto ambientale positivo in tutto il mondo sfruttando l'innovazione, la tecnologia e la scienza.

Nonostante gli ottimi risultati finora conseguiti, non riteniamo di aver ancora raggiunto il nostro pieno potenziale.

Tecnologia e scienza sono in costante evoluzione e migliorano di pari passo, implementandosi a vicenda all’interno di un circuito virtuoso.

Come AirSeed ci impegniamo a proseguire gli ampi programmi di ricerca e sviluppo tecnologico e scientifico per rendere le nostre soluzioni migliori, più efficienti e convenienti per un mondo e un ambiente in continua evoluzione.

Simone Trebbidi Simone Trebbi   
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