La mossa a sorpresa di OpenAI per mandare in pensione il motore di ricerca di Google
La sfida tra OpenAI e Google per la leadership sull'intelligenza artificiale diventa sempre più appassionante e regala continuamente colpi di scena a sorpresa. La settimana scorsa Big G ha messo a segno un buon colpo rilasciando gratuitamente Gemini 2.0 che punta con decisione sullo sviluppo degli agenti (leggi l'articolo). La risposta dell'azienda guidata da Sam Altman non si è fatta attendere ed è stata ancora più devastante perché punta a mettere in crisi il core business della rivale: il lancio gratuito per tutti di SearchGPT, ovvero del motore di ricerca integrato in ChatGPT e basato sull'intelligenza artificiale.
Lo strumento è disponibile anche in Italia e basta utilizzarlo pochi minuti per capire la sua superiotà rispetto ai tradizionali motori di ricerca. Si può dire senza timore di apparire esagerati che la ricerca di informazioni online è definitivamente entrata in una nuova era.
SearchGPT era stato già presentato lo scorso ottobre ma era riservato solamente agli utenti a pagamento di ChatGPT. Ora invece è disponbile gratuitamente per tutti. Per testarlo bisogna andare sul sito di ChatGPT e fare un account personale. Una volta entrati nell'interfaccia del noto chatbot è sufficiente cliccare sul pulsante cerca che ha la forma stilizzata di un globo.
SearchGPT può effettuare ricerche su internet per recuperare informazioni aggiornate e rispondere a domande più ampie. Invece dei link classici restituiti dai motori di ricerca tradizionali, SearchGPT risponde alle domande poste con un testo in modo conversazionale, una specie di sunto a cui allega le fonti da cui ha prelevato i risultati.
La novità di SearchGpt fa parte di una sorta di calendario dell'avvento di OpenAI, che consiste in 12 giorni di annunci e presentazioni. Tra le principali novità comunicate nei giorni scorsi l'apertura di Sora, la piattaforma che può generare con l'intelligenza artificiale filmati da 5 o 20 secondi da indicazioni testuali. Al momento, però, tale strumento non è attivo nei paesi Ue, Italia compresa, per le normative sull'utilizzo dei dati degli utenti. Anche su questo fronte si annuncia una guerra feroce con Google che ha appena annunciato il rilascio di Veo2 (per ora solo in versone beta) che sembra essere capace di generare video ancora più realistici (a parità di prompt) di quelli creati da Sora.