In aeroporto arriva la rivoluzione: addio a check-in e carta d'imbarco, fa tutto l’intelligenza artificiale
Una proposta dell’agenzia Onu che si occupa di regolamentare e sviluppare l'aviazione civile, punta a rivoluzionare le modalità di accesso ai voli

Addio a check-in e carte d’imbarco. E’ questo il grande obiettivo dell'Icao, l'agenzia Onu che si occupa di regolamentare e sviluppare l'aviazione civile, che sta pensando di rivoluzionare il settore aereo introducendo nuove forme di accesso al volo, totalmente basate su documentazione digitale e intelligenza artificiale.
Introduzione del Journey Pass
L’idea dell’Icao è quella di basare le nuove procedure sulla digitalizzazione dei documenti e sull’utilizzo spinto dell’intelligenza artificiale che giocherebbe un ruolo centrale. La tradizione carta di imbarco verrebbe sostituita da un pass digitale da conservare nel proprio smartphone assieme al documento di identità. Il pass digitale (chiamato Journey Pass) si aggiornerebbe in automatico con tutte le informazioni relative al volo.
Riconoscimento facciale in aeroporto
Il cuore della nuova procedura sarebbe il riconoscimento facciale dei passeggeri da effettuare attraverso appositi strumenti di rilevazione biometrica collocati negli aeroporti. L’intelligenza artificiale gestirebbe l’intera procedura di imbarco incrociando le informazioni biometriche con quelle dei documenti digitali conservati nello smartphone.
I nodi infrastrutturali e quello della privacy
Si tratta ovviamente solo di un progetto. Per l’Icao si potrebbe realizzare nell’arco di 3 anni ma non è cosi semplice come sembra. In primo luogo andrebbero adeguate le infrastrutture tecnologiche degli aeroporti. In secondo luogo andrebbero risolti gli evidenti problemi di privacy che solleva l’uso dell’intelligenza artificiale per il riconoscimento facciale.
I benefici giustificano il prezzo da pagare?
Senza alcun dubbio Il progetto renderebbe il mondo dell’aviazione più fluido e moderno, ma questi miglioramenti giustificherebbero l’introduzione del riconoscimento facciale da parte dell’intelligenza artificiale? La questione merita sicuramente una riflessione molto approfondita, perché non è priva di risvolti potenzialmente molto pericolosi.