Ex top manager di Google: "Per le macchine l'uomo sarà spregevole e potrebbero arrivare ad ucciderlo"

Per Mo Gawdat non si può escludere il rischio che l’intelligenza artificiale possa arrivare a creare macchine killer come raccontato nel film Io Robot

Ex top manager di Google: l’IA vedrà l’uomo come un essere spregevole e potrebbe arrivare ad ucciderlo
Mo Gawdat

Come noto il mondo si sta rapidamente dividendo in due categorie: chi teme l’intelligenza artificiale e chi invece ne è entusiasta. Appartiene alla prima categoria Mo Gawdat, ex top manager di Google e autore del libro Scary Smart (The Future of Artificial Intelligence and How You Can Save Our World), che per descrivere i pericoli che l’umanità sta correndo ha utilizzato parole molto forti.
GLI UMANI SARANNO VISTI COME FECCIA
Per Gawdat un giorno le macchine alimentate dall'intelligenza artificiale potrebbero vedere gli esseri umani come "scum”, termine che può avere più traduzioni: spregevole ma anche feccia. Ma questo è solamente l’aspetto di minore rilevanza. Per il top manager le macchine potrebbero addirittura arrivare ad “uccidere” gli uomini esattamente come raccontato in "Io Robot" il film ispirato da un racconto di Isaac Asimov in cui Will Smith combatte contro macchine super intelligenti che escogitano una cospirazione per schiavizzare la razza umana.
IA IN GRADO DI CREARE MACCHINE KILLER
Uno scenario fantascientifico e distopico che per Mo Gawdat non è però dietro l’angolo. E su questo punto si può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Il top manager ha spiegato le sue idee nel corso del noto podcast britannico “Secret Leaders”. Alla base del suo ragionamento c’è la convinzione che l’IA possa effettivamente essere in grado di creare autonomamente macchine killer (sorta di terminator) da utilizzare contro gli esseri umani.
GIUDIZIO PESSIMO DELLE MACCHINE BASATO SUI SOCIAL
Perché le macchine intelligenti arriverebbero a questo? Il motivo è semplice: perché potrebbero formarsi una bassa opinione dell'umanità. E questo giudizio deriverebbe dal fatto che l’IA sarà in grado di scandagliare i contenuti presenti sui social media.
CHATGPT ORA PUO’ ACCEDERE AD INTERNET
Due considerazioni a questo punto vanno fatte. La prima è che lo scenario che l’IA acceda al web è già realtà. Gli utenti abbonati di ChatGPT possono farlo grazie all’arrivo di un plugin che manda in soffitta quello che era uno dei limiti più grandi della nota applicazione di OpenAI: l’addestramento su dati che arrivavano solo fino al 2021. ChatGPT può ora collegarsi alla rete e ampliare la sua base di conoscenza.
I CONTENUTI DEI SOCIAL SONO TERRIBILI
La seconda considerazione è che Mo Gawdat non ha tutti i torti quanto afferma che un giudizio sugli esseri umani basato sui contenuti dei social sarebbe decisamente negativo! “Sui social media siamo falsi, maleducati e arrabbiati” ha spiegato il top manager.
IL DISASTRO NON SI PUO’ FERMARE
Siamo ancora in tempo per evitare il disastro? Per Gawdat (che non è certo un campione di ottimismo) la risposta è netta: no. Lo sviluppo dell’IA – ha spiegato  - non si può più fermare perché le aziende tecnologiche sono troppo investite finanziariamente per tornare indietro.
INUTILE CHIEDERE UNO STOP
Scienziati e leader aziendali molto importanti – ha proseguito – stanno chiedendo un stop allo sviluppo della tecnologia ma questo non accadrà mai perché ci sono anche questioni geopolitiche. Gli Stati Uniti non possono fermarsi perché anche la Cina sta sviluppando l’IA ad altissimo livello. “Abbiamo costruito un sistema umano che ci impedirà di fermarci” ha concluso amaramente Gawdat.
SCENA CULT DEL FILM IO ROBOT
Le macchine danno la caccia a Will Smith

IL SITO WEB PERSONALE DI  MO GAWDAT
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