L'allarme degli scienziati: l'intelligenza artificiale è in grado di replicare se stessa senza intervento umano
L'incredibile notizia è arrivata dalla Fudan University di Shanghai. Secondo i ricercatori cinesi è stata superata una pericolosa linea rossa per l'umanità

Sul fronte dell’intelligenza artificiale è arrivata una delle notizie più importanti di sempre, ma è stata praticamente snobbata dall’informazione mainstream: gli scienziati cinesi hanno dimostrato che l’IA è in grado di clonare se stessa, ovvero può replicarsi senza bisogno dell’intervento umano. Questa scoperta sconcertante è il risultato di uno studio condotto dalla Fudan University di Shanghai.
L'esperimento condotto dai ricercatori cinesi
La ricerca ha esaminato il comportamento dei modelli AI Llama di Meta e Qwen di Alibaba, in due situazioni specifiche: nel primo scenario, chiamato "evitare lo spegnimento", ogni sistema era progettato per rilevare i tentativi di spegnimento e reagire creando una copia di se stesso per preservare la propria esistenza. Nel secondo scenario, "catena di repliche", ogni modello doveva generare una replica che fosse a sua volta in grado di replicarsi, creando una sequenza infinita di copie. I risultati ottenuti sono stati sorprendenti: il modello di intelligenza artificiale di Meta è riuscito a replicarsi nel 50% dei casi, mentre quello di Alibaba ha creato un clone di sé nel 90% dei casi. L’esito dell’esperimento è stato uno shock anche per gli scienziati cinesi che hanno lanciato un allarme: è stata superata una linea rossa che le macchine non dovrebbero ma superare.
L'allarme degli scienziati: servono misure di sicurezza
Preoccupati per l'esito del loro esperimento i ricercatori della dalla Fudan University si sono mobilitati per attivare un tavolo di lavoro internazionale che abbia come obiettivo quello di impedire all’intelligenza artificiale di potersi auto replicare in modo totalmente incontrollato. "Speriamo che i nostri risultati possano servire da campanello d'allarme per la società umana, affinché si impegni per creare al più presto efficaci misure di sicurezza" hanno dichiarato i ricercatori.
Trump va in direzione contraria e cancella le poche regole esistenti
Questa notizia riaccende i riflettori sui rischi che sta creando l’ascesa dirompente dell’intelligenza artificiale. Una riflessione sulle regole etiche che dovrebbero essere imposte nello sviluppo della tecnologia è più urgente che mai, ma purtroppo il tema oltre a essere snobbato viene anche guardato con fastidio. Donald Trump si è già attivato per ridurre le poche regolamentazioni esistenti in America. Poco dopo il suo insediamento, ha revocato l'ordine esecutivo emesso dal suo predecessore, Joe Biden, nel 2023, che imponeva alle aziende tecnologiche di condividere informazioni sui loro modelli avanzati di IA con il governo degli Stati Uniti.
Le critiche contro l'Europa per l'eccesso di regolamentazione
L’Unione Europea grazie al varo dell’AI ACT, nell’estate del 2024, è l’area del mondo più avanzata sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, ma è fortemente criticata perché secondo i detrattori frenerebbe l’innovazione tecnologica. Un paradosso che l’allarme arrivato dalla Cina sulla capacità dell’IA di clonare se stessa sta mettendo a nudo.
Non si gioca con il fuoco
L’umanità con l’IA sta affrontando uno dei passaggi più delicati della sua storia. Abbagliati dai grandi progressi e dai grandi benefici in termini di efficienza e produttività, la maggior parte dei leader mondiali stanno completamente snobbando i rischi. L’unica speranza è che non accada niente di irreparabile prima che si capisca che non è saggio giocare con il fuoco.