Netflix cambia tutto e dà il via libera alla rivoluzione temuta dagli abbonati: le novità
Il principale servizio di video streaming al mondo introdurrà spot pubblicitari nei film. In cambio gli abbonamenti costeranno meno

Netflix si piega alla pubblicità. Microsoft ha annunciato che gestirà le vendite di spazi pubblicitari sulla piattaforma di video streaming che vuole proporre abbonamenti meno cari ma con qualche spot.
Il colosso dell’intrattenimento americano per mesi ha resistito contro l’idea di diffondere pubblicità ama alla fine ha dovuto cedere. Troppo grave la crisi in corso.
Dopo un decennio di continua crescita, che ha portato la piattaforma a superare i 200 milioni di abbonati, all’inizio del 2022 come un fulmine a ciel sereno è arrivato un clamoroso stop: Netflix ha iniziato a perdere abbonati.
A pesare sui numeri non solo la chiusura del servizio in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina ma anche le difficoltà nel mercato nord americano. Le brillanti previsioni per il 2022 sono state accantonate e Wall Street ha duramente punito il titolo azionario.
ANDAMENTO IN BORSA DI NETFLIX

Rispetto ai massimi storici Netflix ha perso quasi il 75%.
Due terzi del valore di mercato andati in fumo. Una vera e propria disfatta per l’azienda che era riuscita ad entrare nel club dei colossi più importanti dell’economia digitale americana indicati con l’acronimo di FAANG (Facebook, Amazon, Appple, Netflix e Google).
Secondo gli analisti le cause delle crisi di Netflix sono fondamentalmente due.
Il primo è l’aumento dei prezzi. Non tutti hanno accettato il rincaro anche alla luce delle forti difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando. E l'inflazione in corso (Negli Stati Uniti è addirittura schizzata oltre il 9%) di certo non aiuterà nei mesi futuri.
Il secondo è la forte concorrenza nel settore del video streaming in alcuni casi a prezzi decisamente più competitivi. Il caso più eclatante è sicuramente quello di Prime Video che in Italia costa solamente 36 euro all’anno e offre tutta una serie di servizi aggiuntivi tra cui la spedizione gratuita di numerosi articoli acquistati su Amazon. L'abbonamento più economico di Netflix al momento costa 7,99 euro al mese.
La società fondata da Reed Hastings ha provato a contrastare la crisi puntando a fermare la condivisione abusiva degli abbonamenti tra amici, parenti e conoscenti. Ma è una misura che non basta. Per cambiare rotta serve qualcosa di ben sostanzioso e l’introduzione della pubblicità sicuramente lo è.
Grazie agli inserzionisti la piattaforma potrà ridurre il costo degli abbonamenti ma chi è “allergico” alla pubblicità potrà continuare ad optare per il servizio tradizionale più costoso.
Per il mondo dello del video streaming non si tratta di una novità assoluta. Piattaforme come Pluto Tv e Chili da tempo hanno introdotto gli spot all’interno dei contenuti.
Probabilmente chi è cresciuto con la tv commerciale sarà più propenso ad accettare la mossa di Netflix anche se non c’è dubbio che si tratta di un bel passo indietro perché il contributo più importante del video streaming è stato proprio quello di liberare i film dagli invadenti spot pubblicitari.