[Intervista] “Vi spiego perché la Generazione Z è diversa dalle precedenti”
Tiscali News ha sentito Giuliano De Danieli, fondatore dell’agenzia di marketing digitale Prima Posizione, per capire in che modo i giovanissimi stanno cambiando le regole del mercato
L'espressione Generazione Z indica i nati tra il 1995 e il 2010, ma anche il futuro dei mercati secondo ogni indicatore statistico. Oggi i giovanissimi rappresentano più del 30% della popolazione mondiale, una cifra di impatto straordinario e che, in pochissimi anni, modificherà tutti gli assetti aziendali. Essendo la prima vera generazione di nativi digitali a 360 gradi, abituati quindi a linguaggi e dinamiche totalmente inedite rispetto al passato, sono anche mossi da valori nuovi che le aziende dovrebbero assolutamente cercare di intercettare.
Giuliano De Danieli, fondatore di Prima Posizione e un passato come consulente per la digitalizzazione in Ikea e Intesa San Paolo, ha spiegato a Tiscali News che "la forza sul mercato della Generazione Z non si limita al semplice acquisto. Nessuna generazione prima di loro è riuscita a esercitare un’influenza così radicale nel dettare mode, trend e nuovi modi di concepire il mondo economico”.
“I giovanissimi – ha proseguito - si sono imposti grazie a quello che per loro è uno strumento sostanzialmente nativo, il web, ma sono riusciti a renderlo parte integrante di un nuovo modo di vivere, senza mezzi termini. Le imprese, soprattutto quelle italiane, dovrebbero rivolgersi maggiormente a loro, ad esempio acquisendone il messaggio e facendosi trovare nei loro luoghi, anche virtuali, di massima concentrazione".
Dalle startup al mercato immobiliare passando a quello del lusso e della moda, è sempre più chiara l'influenza che la Generazione Z sta già esercitando sugli interi processi economici e relazionali a livello globale. Da un sondaggio del colosso di consulenze Wunderman Thompson Commerce, emerge chiaramente il sentiment della Generazione Z a proposito delle abitudini di acquisto nell'imminente futuro.
La ricerca, che ha analizzato le tendenze dei giovanissimi in fatto di shopping e valori nel Regno Unito e Stati Uniti, ha evidenziato proprio come i giovanissimi siano meno sensibili al fascino del marchio rispetto ai fratelli maggiori (Generazione Y), ma ricerchino nelle aziende qualcosa in più: nello specifico, i valori.
"Diversamente dai loro predecessori – ha detto De Danieli - i consumatori di domani saranno attenti, tecnologicamente molto evoluti e mossi da abitudini di acquisto sempre più consapevoli. Tenderanno quindi a favorire aziende mosse da una maggiore attenzione ambientale, autenticità dimostrabile e una produzione realmente sostenibile. A fare la differenza, quindi, saranno le credenziali etiche dei brand”.
La Generazione Z ha fatto propri canali, spazi e community digitali su cui le aziende tardano ancora ad investire. Un caso emblematico è quello di TikTok. Secondo gli ultimi dati rilasciati da AGCOM nel suo Osservatorio sulle Comunicazioni del 2021, la crescita dell'app cinese sembra inarrestabile anche nel nostro Paese. Soltanto a marzo, l'ultima rilevazione disponibile, sono stati registrati quasi 9 milioni di utenti unici, con una crescita trimestrale del 4,4% e un incremento annuo del 62,6%.
Secondo De Danieli "l'utilizzo del web come strumento di vendita e promozione diventa quindi più che mai indispensabile per affrontare questo cambio epocale di paradigma. E occorre innanzitutto farsi trovare sulle piattaforme che i giovani prediligono, quindi non solo Facebook e Instagram ma appunto anche TikTok.
“Tutto il mondo digital – ha proseguito il fondatore di Prima Posizione - diventa assolutamente imperativo e non più accessorio o parallelo come prima della pandemia”. “Bisogna poi tenere presente – ha concluso - che per parlare alla Generazione Z occorrono strategie mirate e generazionali adeguate, del tutto nuove. Il futuro presenta molti dubbi ma una certezza esiste: il web e la Generazione Z sono qui per restare"