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Paura dello smart working? Ecco come farlo serenamente e con più risultati che in ufficio

Le 5 regole fondamentali da seguire durante il lavoro agile

di Carlo Occhinegro   
Vita da smart worker
Vita da smart worker

I recenti avvenimenti hanno costretto i più a lavorare da casa. Alcuni hanno iniziato ad approcciarsi allo smart working, altri, invece, hanno solo prolungato una routine consolidata. Ma se gli ultimi sanno cosa fare, i primi, sia dal punto di vista degli imprenditori che da quello dei dipendenti, non hanno idea di come ottenere delle performance a livello di quelle raggiunte durante il normale lavoro d’ufficio. 

Lavorando per 2 giorni alla settimana in smart working e dopo un passato da freelance, ho costruito negli anni alcune regole base che inizialmente mi sono autoimposto e che successivamente sono diventate la norma, che hanno migliorato la mia produttività lavorando da casa e nel tempo, hanno incrementato notevolmente le mie performance in quanto a risultati. 

Sono 5 semplici regole che inizialmente possono essere spinose ma col tempo diventano un’abitudine eccezionale per rimanere concentrati quando ce n’è bisogno e rilassarsi quando è possibile farlo. Sono calibrate sulla mia esperienza ma possono essere modificate a seconda del singolo e modellate in modo tale che siano perfettamente in linea con le attitudini del singolo professionista. 

Regola numero 1: la tua casa non è un albergo

No, fare smart working non vuol dire fare come si vuole, al contrario: richiede disciplina, ordine e una mente lucida. Per far sì che ciò accada, bisogna circondarsi di un ambiente pulito, mediamente sistemato e forgiato affinché le distrazioni siano minime e la concentrazione sia massima. 

Tenere la casa in ordine è già un primo passo. Si può andare a lavorare nelle caffetterie, nelle biblioteche, nei coworking o nel più classico Starbucksma a seconda del lavoro svolto, soprattutto per coloro che spesso sono al telefono o in video conference risulta difficile concentrarsi in luoghi affollati. Bisogna trovare la propria dimensione in un luogo che sia però in ordine e che massimizzi le performance.

Regola numero 2: organizzare il lavoro la sera precedente

Essere in smart working vuol dire essere bersagliato di telefonate: da parte dei propri clienti, dei propri colleghi, dei propri capi e dei propri fornitori. Si impara, col tempo, a gestire queste interruzioni e portare comunque avanti il proprio lavoro ma c’è un metodo per vivere la giornata di smart working in modo più tranquillo. 

Organizzare il lavoro la sera precedente è un vantaggio enorme sapendo che il flusso di telefonate, email e imprevisti del giorno dopo non cesserà. Avere tutto pronto vuol dire sapere esattamente cosa bisogna fare e quando farlo, rendendo così le tempistiche efficienti e riducendo le perdite di tempo che saranno comunque presenti e inevitabili. 

Regola numero 3: no a Netflix, Instagram e ora anche Tik Tok (quando si lavora)

No, niente social network, niente Netflix o per i più impavidi, Candy Crash. Bisogna settare gli orari in cui bisogna lavorare a testa bassa e con un obiettivo preciso da raggiungere entro un orario o un giorno stabilito. Se la situazione è più impervia del previsto è poi necessario del tempo per riconsiderare le attività e modularle nuovamente a seconda delle priorità. 

Allo stesso tempo, visto che macchine da guerra non si è e che lo smart working ha degli elementi di comodità che lo rendono più affascinante delle 8 ore passate su una scrivania, nell’organizzare le tempistiche della giornata bisogna anche inserire del tempo per svagarsi, per fare altro che non sia il lavoro. 

Può essere utile, oltre l’ora d’aria che è necessario prendere durante il pranzo per staccare la spina, impostare un countdown di 50 minuti. Per 50 minuti si lavora a testa bassa su un obiettivo con lo scopo di portarlo a termine e successivamente si utilizzano dei minuti necessari per rilassarsi e completare altre attività, per poi tornare sul lavoro a mente più fresca. 

Nel lungo periodo, inserendo questa dinamica, nei 50 minuti si è più produttivi e si ritorna ad esserlo finita la pausa imposta. Certo, alle volte è impossibile fermarsi al suono del timer perché le scadenze possono essere stringenti ma lavorare in questa maniera porta a raccogliere del tempo prezioso da dedicare ad altro che non sia il lavoro e a migliorare le performance lavorative.  

Regola numero 4: coordina le lavatrici 

La casa è in ordine, il lavoro è stato organizzato, si è evitato ogni tipo di distrazione e lavorato sodo raggiungendo i risultati sperati. Ma i pro di lavorare da casa, quali sono?

Può essere utile svegliarsi anche durante lo smart working allo stesso orario degli altri giorni. In questo modo si potranno fare le azioni del mattino con più calma e allo stesso tempo, sarà possibile organizzare anche tutte quelle piccole faccende che si possono evitare di fare il weekend. 

Fare la spesa, attivare la lavatrice, la lavastoviglie e altre piccole azioni prima di iniziare a lavorare e durante il periodo di fermo dal lavoro dopo i 50 minuti, elimina dalla to do list del weekend delle attività che richiedono poco tempo, facendo guadagnare dei fine settimana più liberi.

Il bello dello smartworking, ad esempio, è ricevere un pacco da Amazon, far venire un aiuto per la pulizia della casa, avere il tempo di correre in palestra ad un orario che non presuppone una luna alta nel cielo, magari prima di iniziare a lavorare, durante la pausa pranzo o non appena spento il computer.  

Anche tutte queste attività possono essere organizzate per tempo ed è questa la parte più interessante dello smart working: avere la possibilità di fare tutto quello che è necessario per liberare il resto della settimana, ottenendo così ancora più tempo libero. 

Regola numero 5: fissa le tue regole 

Queste sono le regole che io sono riuscito a costruire nei miei anni di lavoro da casa, regole che possono valere per alcune persone e meno per altre ma che vogliono però proporre di attivarsi in modo tale da costruire le proprie, quelle che rendono il proprio smartworking piacevole, di valore e allo stesso tempo performante. 

Fare smart working è un enorme passo avanti nel mondo del lavoro perché permette di dedicarsi ad altri progetti, di frequentare eventi, organizzare meeting e girare per la città facendo dell’ottimo networking, quando il lavoro tradizionale lo concede. 

Ma sono delle possibilità reali, delle possibilità date dal poter liberamente organizzare il proprio lavoro nei propri tempi, nel riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati secondo le proprie modalità, valorizzando, a seconda le proprie circostanze, la propria figura.

di Carlo Occhinegro   
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