Cosa si può imparare dalla dura lezione di Elon Musk alla manager stakanovista che dormiva in ufficio?

Nella lista degli ultimi 200 dipendenti Twitter licenziati c’è anche il nome di Esther Crawford, diventata celebre per la sua dedizione al lavoro e al noto imprenditore di origine sudafricana

La dura lezione di Elon Musk alla manager stakanovista che i giovani dovrebbero imparare
Esther Crawford mentre dorme in ufficio dentro il sacco a pelo

Alcuni lo ammirano, altri lo disprezzano, su una cosa però tutti sono d’accordo: Elon  Musk è un personaggio che sa far parlare di sé. Le vicende di Twitter assomigliano sempre di più ormai alla trama di una serie TV con colpi di scena a ripetizione, alcuni anche con risvolti tragico comici.

L’ultimo in ordine di tempo è stato il licenziamento di Esther Crawford, la dipendente diventata celebre prima per aver dormito in un sacco a pelo sul pavimento dell’ufficio e poi per essere entrata nel cerchio magico manageriale di Musk come responsabile del progetto “spunta blu” ovvero la versione a pagamento di Twitter. 

Esther Crawford

L’ultimo giro di vite deciso dell’imprenditore di origine sudafricana lo scorso week end è stato però fatale per la giovane manager rampante. Nella lista dei 200 indesiderati compare anche il suo nome.

Lo stakanovismo esasperato, l'adorazione per il capo sbandierata tutti i giorni sui social non sono bastati a salvarla. Musk ha ritenuto che non fosse più in grado di seguire il progetto che le era stato affidato e semplicemente l’ha fatta fuori.

Una lezione durissima ma che contiene una grande verità: ciò che conta alla fine è la capacità delle persone. Nell'economia della conoscenza il valore che uno può creare conta molto più del tempo passato a nutrire l'ego del capo o a stare in ufficio per ore ma in modo improduttivo. 

E in un contesto altamente selettivo (darwiniano) come quello imposto dal nuovo padrone di Twitter nelle sue aziende questo principio è rilevante soprattutto nei ruoli manageriali

Esther Crawford ha però dimostrato di essere una tipa “tosta” e dopo il licenziamento ha rivendicato con orgoglio le scelte fatte.

“La cosa peggiore che potresti pensare guardandomi andare all-in su Twitter 2.0 è che il mio ottimismo o il mio duro lavoro siano stati un errore. Coloro che deridono e prendono in giro sono necessariamente in disparte e non nell'arena. Sono profondamente orgogliosa del team e di quanto fatto attraverso così tanto rumore e caos” ha scritto in un messaggio pubblicato su Twitter.

Un’uscita di scena che le rende onore.

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