Il 5G fa ammalare di Covid-19? L'ultima bufala smontata dagli esperti
La fake news sul nesso tra il virus e le onde elettromagnetiche della tecnologia che sostituirà il 4G Lte: perché non può essere vera

Bufale un tanto al chilo: sembra lo sport del momento quello di dare vita a notizie false che creino false percezioni e gettino scompiglio nella realtà, magari già difficile di suo. Le fake news sono sempre esistite, ma è chiaro che la diffusione pandemica del Coronavirus ha scatenato la propagazione di falsità, spesso pericolose, tanto da indurre il governo a istituire una commissione apposita che si occupi proprio del bufalificio cresciuto intorno al virus. L'ultima in ordine di tempo è quella secondo cui la tecnologia 5G, che sostituirà l'attuale 4G LTE - dando prestazioni migliori in termini di velocità e qualità del segnale - faciliti la diffusione del virus Sars-CoV-2.
Le teorie fantasiose su Covid e 5G
Creatori di balle dei giorni giorni nostri che pendono su due diverse teorie. La prima sarebbe che la tecnologia 5G abbassi le difese immunitarie, favorendo il contagio, e l'altra che sia essa stessa a diffondere direttamente il virus. Bugie non supportate dalla scienza che rischiano di esacerbare ulteriormente gli animi, già provati da una pandemia dai risvolti ancora incerti e che già chiede sacrifici importante alle persone. Del resto la tecnologia non è accompagnata, come si direbbe, da buona stampa, nel momento in cui sono tante le voci contro che si sollevano per i dubbi dei suoi effetti sulla salute. Figurarsi poi se le si applica un filo che porta direttamente al Coronavirus.
"L'idea che il 5G abbassi le difese immunitarie" al punto da favorire il virus "non sta in piedi", è l'opinione di Simon Clarke, professore in microbiologia cellulare dell'Università di Reading (UK), riportata dalla rivista Focus. L'esperto spiega che in linea generale è vero che le onde radio ad alta frequenza possono influire sulla fisiologia umana, riscaldando il nostro corpo e "indebolendo il sistema immunitario". La tecnologia incriminata però, aggiunge, "ha frequenze che nella maggior parte dei casi si attestano tra i 3 e i 30 Ghz e la cui potenza è insufficiente per danneggiare le cellule". Diversamente da quanto avviene per esempio con i raggi solari o i raggi X.
Anche l'altra teoria la si può smontare facilmente. "L'attuale pandemia è causata da un virus che si trasmette per via aerea - spiega Clarke - Sappiamo che funziona così, abbiamo studiato il virus in laboratorio". La conclusione ovvia è che le onde elettromagnetiche e i virus ragionano in maniera completamente differente quindi nessun accostamento può essere fatto.